Vergeer senza limiti: oro e 470esima vittoria consecutiva
OlimpiadiTennis in carrozzina. L'olandese conquista il quarto oro paralimpico in singolare e alza ancor di più l'asticella dei suoi record: 7 medaglie paralimpiche, 34 titoli Slam, 23 Masters. Non perde dal 2003, ha creato una fondazione e posato senza veli
470, cifra tonda. Sono le vittorie consecutive in singolare di Esther Vergeer nella specialità nella quale eccelle a tal punto da essere considerata - e con buona ragione - l'atleta che ha dominato maggiormente uno sport: il tennis in carrozzina. L'ultima sconfitta risale al 30 gennaio 2003, quasi dieci anni fa ormai. Con la vittoria in finale contro la connazionale Aniek van Koot, numero 2 del mondo, ha conquistato il sesto oro parlimpico (4 in singolare e 2 in doppio, più un argento in doppio), che va ad aggiungere ai suoi 21 titoli dello Slam (34 aggiungendo i successi in doppio) e 23 Master di fine anno (14 in singolare, 9 in doppio). E' numero uno del mondo dall'aprile 1999. Il risultato della finale di Londra, 6-0, 6-3, è quasi una sorpresa: nelle ultime 8 finali Slam aveva lasciato per strada 5 game.
Senza limiti. Affetta da paraplegia dall'età di 8 anni a causa di un doppio intervento alla spina dorsale, Esther ha deciso di non porsi limiti: "Ho deciso allora di dimostrare al mondo che sarei stata ancora Esther". Da quel giorno ha -quasi- sempre vinto. Prima nella pallavolo, poi nel basket, dove è stata campionessa europea con la sua nazionale, infine nel tennis. Esther ha vinto, la maggior parte delle volte stravinto. Come quando a Parigi conquistò il Roland Garros cedendo solamente 3 game in tutto il torneo. Ha creato una fondazione per sviluppare e diffondere lo sport per disabili e posato per un servizio senza veli per Body Issue su ESPN Magazine. L'oro a Londra era il suo prossimo obiettivo, non l'ultimo. Si dedicherà allo sci, per provare a competere alle paralimpiadi di Sochi. Senza limiti.
Senza limiti. Affetta da paraplegia dall'età di 8 anni a causa di un doppio intervento alla spina dorsale, Esther ha deciso di non porsi limiti: "Ho deciso allora di dimostrare al mondo che sarei stata ancora Esther". Da quel giorno ha -quasi- sempre vinto. Prima nella pallavolo, poi nel basket, dove è stata campionessa europea con la sua nazionale, infine nel tennis. Esther ha vinto, la maggior parte delle volte stravinto. Come quando a Parigi conquistò il Roland Garros cedendo solamente 3 game in tutto il torneo. Ha creato una fondazione per sviluppare e diffondere lo sport per disabili e posato per un servizio senza veli per Body Issue su ESPN Magazine. L'oro a Londra era il suo prossimo obiettivo, non l'ultimo. Si dedicherà allo sci, per provare a competere alle paralimpiadi di Sochi. Senza limiti.