60 anni da leggenda: Eruzione, l'uomo che fece il miracolo

Olimpiadi

Lorenzo Longhi

Eruzione e la fiaccola olimpica: ancora oggi Mike è una leggenda dello sport Usa
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IL COMPLEANNO. Lake Placid, Olimpiadi invernali '80: gli Usa affrontano l'onnipotente Unione Sovietica nel girone che vale le medaglie dell'hockey. Il capitano è un dilettante italo-americano dal cognome curioso, la cui sorella è più famosa di lui

Non divenne mai un professionista, forse perché non volle o forse perché, in fondo, non è che fosse poi un talento. Non ne aveva esattamente il physique du role, per non parlare di quel curioso cognome italo-americano che portava in dote: esplosivo sì, ma non musicale, non leggiadro, inadatto ad uno destinato rimanere nella storia. Eppure Michael Eruzione, dal 22 febbraio 1980, è una leggenda. 

Sabato 25 la più improbabile icona dello sport made in Usa festeggia 60 anni, il capitano della nazionale statunitense di hockey su ghiaccio che, alle Olimpiadi di Lake Placid, trionfò con la sua truppa di dilettanti veri - guidata da coach Herb Brooks - nella sfida del secolo contro l'onnipotente Unione Sovietica, quella dello pseudo-dilettantismo di Stato, quella dei 4 ori consecutivi nelle precedenti 4 Olimpiadi. Passò alla storia, quella gara, come The miracle on ice, il miracolo sul ghiaccio: ne ricavarono un film, una serie tv, libri, documentari, gadget, francobolli. E poco importa se, tecnicamente, non fu quel trionfo a dare l'oro agli Usa. Però rappresentò il giorno dell'orgoglio patrio (occhio: siamo ancora in piena Guerra Fredda), e tanto bastò per iniziare il processo di mitopoiesi dei protagonisti.

Come Mike Eruzione appunto, detto Ritz, venticinquenne di Winthrop, Massachusetts, ala mancina universitaria che sino a quel giorno non era neppure il più famoso della sua famiglia. Le copertine erano per sua sorella Connie, Constance all'anagrafe, che finiva sui giornali per essere la moglie di un marcantonio italiano che si dedicava al soccer: Giorgio Chinaglia. Mike, però colse l'attimo: disputò un torneo memorabile, lo fece da capitano, segnò il gol decisivo contro i sovietici, quello del 4-3, facendo esplodere l'arena. Poi lasciò l'hockey, senza mai giocare nemmeno un minuto nella Nhl. Del resto il miracolo, lui, l'aveva già fatto.

La rete del 4-3 di Eruzione