E Buffa debutta a teatro: in scena le Olimpiadi del 1936
OlimpiadiLo storyteller di Sky sale per la prima volta sul palcoscenico: dal 16 al 18 gennaio al Teatro Menotti di Milano racconterà le storie dei Giochi più controversi di sempre. "Mi sentirò nudo, ma sognavo di recitare sin da ragazzino"
“Quando avevo quattordici anni feci una lista di 10 cose che avrei voluto fare nella vita. L'ultima era il sogno che sto per realizzare: recitare in teatro”. Sembrerà strano, ma Federico Buffa su un palcoscenico non ci era mai salito. Lo farà al Teatro Menotti di Milano dal 16 al 18 gennaio, tre date esaurite già da un mese e mezzo, dove Federico sarà “nudo, senza poter sbagliare, tornare indietro, chiedere di rifare”.
Lo spettacolo “Le Olimpiadi del 1936” non è stata una sua idea, ma di Caterina Spadaro e di Emilio Russo, regia e menti del debutto dell'avvocato davanti a un pubblico in carne ed ossa. “Non mi sento sicuro – ammette lui con un filo di emozione nella voce e negli occhi – soprattutto della voce: parlare così tanto, in quel modo. Ma per fortuna non sarò solo. Mai”.
Nello spettacolo Buffa racconterà i Giochi più controversi della storia: quelli del pugno chiuso di Jesse Owens a Berlino sotto gli occhi sprezzanti di Hitler, del maratoneta coreano Sohn Kee-chung costretto a correre (e vincere) sotto la bandiera giapponese, del film “Olympia” voluto da Goebbels e diventato leggenda del cinema nella regia gelida e modernissima di Leni Riefenstahl.
Non troverete Buffa seduto su uno sgabello, in mezzo ad un palco. Lo vedrete interpretare personaggi, cantare, persino ballare con Cecilia Gragnani, voce italiana nel blues londinese, ma restando sempre Federico Buffa. Il tutto accompagnato dalla musica del pianoforte di Alessandro Nidi, “uno che mi fa sentire come Arbeloa accanto a Cristiano Ronaldo”, e della fisarmonica di Nadio Marenco.
Ci sarà spazio per questa avventura, trasmessa in streaming a pagamento anche sul sito federicobuffa.com, prima di tornare su Sky da sabato 14 febbraio (23.30 su Sky Sport 1 HD) con “Buffa Racconta”, il nuovo programma on the road che partirà da Belfast con la storia di George Best e proseguirà con Cruyff, Puskas, Eusebio e altre leggende del pallone.
“Un giorno – ci confessa – mi piacerebbe mettere in scena la vita di Bela Guttmann, un uomo che è stato il suo secolo. Ma sarà molto difficile”. Lo aggiungiamo alla lista dei desideri di Federico, che forse – come dice lui – non avrà creatività, ma con le storie di questo mondo può fare quel che vuole.
Lo spettacolo “Le Olimpiadi del 1936” non è stata una sua idea, ma di Caterina Spadaro e di Emilio Russo, regia e menti del debutto dell'avvocato davanti a un pubblico in carne ed ossa. “Non mi sento sicuro – ammette lui con un filo di emozione nella voce e negli occhi – soprattutto della voce: parlare così tanto, in quel modo. Ma per fortuna non sarò solo. Mai”.
Nello spettacolo Buffa racconterà i Giochi più controversi della storia: quelli del pugno chiuso di Jesse Owens a Berlino sotto gli occhi sprezzanti di Hitler, del maratoneta coreano Sohn Kee-chung costretto a correre (e vincere) sotto la bandiera giapponese, del film “Olympia” voluto da Goebbels e diventato leggenda del cinema nella regia gelida e modernissima di Leni Riefenstahl.
Non troverete Buffa seduto su uno sgabello, in mezzo ad un palco. Lo vedrete interpretare personaggi, cantare, persino ballare con Cecilia Gragnani, voce italiana nel blues londinese, ma restando sempre Federico Buffa. Il tutto accompagnato dalla musica del pianoforte di Alessandro Nidi, “uno che mi fa sentire come Arbeloa accanto a Cristiano Ronaldo”, e della fisarmonica di Nadio Marenco.
Ci sarà spazio per questa avventura, trasmessa in streaming a pagamento anche sul sito federicobuffa.com, prima di tornare su Sky da sabato 14 febbraio (23.30 su Sky Sport 1 HD) con “Buffa Racconta”, il nuovo programma on the road che partirà da Belfast con la storia di George Best e proseguirà con Cruyff, Puskas, Eusebio e altre leggende del pallone.
“Un giorno – ci confessa – mi piacerebbe mettere in scena la vita di Bela Guttmann, un uomo che è stato il suo secolo. Ma sarà molto difficile”. Lo aggiungiamo alla lista dei desideri di Federico, che forse – come dice lui – non avrà creatività, ma con le storie di questo mondo può fare quel che vuole.