Schwazer, ritorno al futuro: conquista il pass per Rio 2016

Olimpiadi

VIDEO. L'altoatesino conquista la 50km mondiale di Roma, tornando dopo quattro anni: "Non è facile ma mi sentivo in una buona condizione. Se questa vittoria mette fine alle polemiche? Non lo so e sinceramente non mi interessa"

L'Italia della marcia si affidava al "figliol prodigo" Alex Schwazer, al rientro in gara nella 50 km mondiale di Roma dopo la squalifica per doping, scaduta venerdì 29 aprile esattamente dopo 3 anni e 9 mesi. Essendo l'altoatesino l'unica speranza azzurra di podio nella gara di domenica non ha deluso e ha tagliato il traguardo per primo imboccando così la strada che conduce direttamente alle Olimpiadi di Rio.  Dietro di lui, l'australiano oro olimpico di Londra 2012, Jarrett Tallent (3h42'36"), terzo l'ucraino Igor Glavan (3h44'02"). Quarto posto per Marco De Luca, in 3h44'37". L'Italia vince anche il Mondiale a squadre con tre atleti piazzati nei primi 5, un risultato eccezionale.

Schwazer ha chiuso la sua gara in 3h 39' 00", seconda prestazione mondiale stagionale. Al traguardo ha preceduto di oltre 3 minuti l'australiano Jared Tallent, oro olimpico in carica (3h 42' 45"). "Non è stato facile questo rientro dopo quattro anni, ma mi sentivo in forma - ha commentato l'azzurro, aggiungendo - a chi credete abbia fatto più male il doping, ve lo assicuro lo ha fatto a me,  sono stati anni davvero duri". 

 


"E' stata una gara bellissima, con un tifo incredibile e una squadra fortissima perché abbiamo vinto a squadra, è stata forse una delle gare più belle che ho fatto: in casa, una gara importante. Non me la dimenticherò questa gara" dice Schwazer. "Se questa vittoria mette fine alle polemiche? Non lo so e sinceramente non mi interessa. Io quello che posso fare è fare bene le mie gare e tutti sono liberi di dire quello che vogliono. Io sono concentrato su quello che voglio fare per me, tutto il resto è relativo" dice ancora Alex Schwazer, al termine della 50 km di marcia.

"Non è mai facile tornare alle gare dopo  4 anni, soprattutto su questa distanza. Ho cercato di rimanere  concentrato ed è stato bellissimo vincere qui a Roma con un tifo  incredibile. Ringrazio i compagni, che mi sono stati vicini e in gara  sono stati fantastici: tanti azzurri nei primi dieci. Tutto bello. Sono tornato da una cosa brutta -aggiunge il 31enne altoatesino-. Penso però che in Italia io sia uno dei pochi che ha chiesto scusa, me la sono voluta, ormai non posso tornare indietro. Cerco di ripartire  con nuovi obiettivi, nuovi traguardi".

Alex Schwazer ha sbagliato, ha pagato "fino all'ultimo" e ora bisogna chiudere con le polemiche: ne è convinto il presidente del Coni Giovanni Malagò, commentando il titolo mondiale della 50 km e il pass per Rio conquistati dal marciatore altoatesino oggi a Roma, dopo uno stop di 3 anni e nove mesi per doping. "Alex ha avuto la forza di crederci, credo che il merito sia tutto in lui e in Sandro Donati, che è stato corteggiato come non si fa neanche nei migliori film d'amore, perché era l'unico che poteva dargli la certificazione di atleta che ha sbagliato e che ora non vuole più sbagliare. Non era facile, perché hanno vissuto come due monaci per lungo tempo", il pensiero di Malagò dopo aver accolto, come tutti gli altri azzurri, Schwazer all'arrivo della 50km.

"E' una giornata bella però al tempo stesso di amarezza perché abbiamo combattuto con l'odio di gente che ha scaricato contro di me e contro Alex una violenza inaudita, un tentativo di fermarci, di farci saltare i nervi continuo e questo mi pare sia il lato più brutto. Spero che ora ci sia una riflessione, ma non ci conto". E' questo lo sfogo del tecnico di Alex Schwazer, Sandro Donati, dopo la vittoria dell'altoatesino.