Il ministro dello Sport, Vitali Mutko, fa anche sapere che la federazione sollevamento pesi presenterà un ricorso al Tas contro il divieto di partecipazione a Rio 2016. La Russia è stata sospesa per un anno dalle competizioni, quindi anche dai Giochi brasiliani, assieme a Kazakistan, Bielorussia e Bulgaria
La Russia è pronta a sottoporre a test antidoping tutti gli atleti che prenderanno parte all'Olimpiade di Rio. Lo ha detto il ministro dello Sport russo, Vitali Mutko, sottolineando che la federazione sollevamento pesi presenterà un ricorso al Tas contro il divieto di partecipazione ai Giochi brasiliani. Lo riportano le agenzie locali.
La Russia è stata sospesa per un anno dalle competizioni, e quindi anche da Rio 2016 assieme a Kazakistan e Bielorussia, perché questi tre paesi hanno fatto registrare almeno tre casi di positività ciascuno nei controlli effettuati con i nuovi sistemi sui campioni delle Olimpiadi del 2008 e del 2012. In precedenza era già stata esclusa, anche dalle gare di qualificazione, la Bulgaria, sempre per i numerosi casi di doping verificatisi tra i suoi atleti negli anni scorsi.
All'inizio del mese, la Federpesi russa aveva invece fermato sei suoi tesserati, per un periodo dai due agli otto anni, su decisione del comitato disciplinare anti-doping.
Sulla vicenda, vale la pena ricordare che il Cio non riconosce il sistema antidoping della Russia (non conforme al Codice Wada) e per questo martedì scorso ha disposto ufficialmente che tutti gli atleti di Russia e Kenya per partecipare a Rio siano testati singolarmente dalle singole federazioni internazionali.