Rio: doping, Schwazer sospeso. Alex: "Sono pulito"

Olimpiadi
Le controanalisi confermano la positività per il marciatore Alex Schwazer (LaPresse)

La Iaaf ha stabilito l'esclusione immediata dalle Olimpiadi per il marciatore azzurro: le controanalisi confermano la positività. L'atleta: "Lotterò fino alla fine". Il legale: "Impugneremo subito la sospensione"

La Federazione Internazionale di Atletica leggera (IAAF), ha sospeso con effetto immediato il marciatore azzurro Alex Schwazer. L'altoatesino non potrà, quindi, prendere parte alle Olimpiadi di Rio de Janeiro a seguito del provvedimento. 

La vicenda - Schwazer era risultato positivo al testosterone ad un controllo antidoping effettuato il 1 gennaio, ma i risultati sono stati resi noti solo lo scorso 21 giugno. Le analisi del campione 'B' hanno confermato i risultati del campione 'A'. L'atleta era tornato alle gare a maggio, dopo aver scontato una squalifica di tre anni e mezzo sempre per doping. L'allenatore Sandro Donati aveva poche speranze che la provetta B fosse negativa. Lo stesso Donati, storico paladino della lotta al doping, tuona: "I responsabili di questo omicidio sportivo devono essere ricercati all'interno della struttura della Iaaf".

La risposta di Schwazer -  "Lotterò fino all'ultima possibilità per fare chiarezza su questa storia: voglio andare alle Olimpiadi di Rio per dare una risposta in gara perché sono pulito": è la reazione di Alex Schwazer alla comunicazione della positivita' delle controanalisi. "Dopo la notizia della positività - dice l'atleta all'Ansa - non ho mai smesso di allenarmi nonostante il dolore, la rabbia e l'amarezza che assorbono tutte le mie energie".

ll legale annuncia: "Impugneremo già lunedì la sospensione" - "A questo punto - dice l'avvocato Brandstaetter - reagiremo immediatamente. E' triste vedere come la Iaaf abbia sospeso immediatamente Schwazer, senza riconoscere in alcun modo i passi che erano già stati fatti. Abbiamo in mano la prova che non si tratta di doping, e che nella condotta di Schwazer tutto è stato regolare. C'è stato un intervento esterno sul prelievo, è evidente, già nel mese di maggio e ciò è etremamente grave".

L'allenatore Sandro Donati: "Crediamo in archiviazione" - "L'elenco delle persone contro me e Schwazer è lungo - afferma Donati -. All'interno della Iaaf ci sono diversi personaggi, è noto che dall'indagine di Bolzano sono emersi database scottanti che documentano che la Federazione internazionale per anni non ha agito pur difronte a casi eclatanti di valori ematici molto alti. Poi c'è tutta una vecchia guardia italiana che ancora deriva dalla precedente gestione del Coni o dalle precedenti gestioni Fidal che non mi perdonano la lotta di tanti anni contro le corruzioni istituzionali del doping. Per l'individuazione dei nemici c'è solo l'imbarazzo della scelta". "Sono contento di aver creato intorno ad Alex un gruppo - ha concluso Donati - che non lo abbandonerà. Non accadrà quello che è accaduto in passato: dirigenti sportivi che scompaiono in pochi secondi appena sentono odore di difficoltà. Alcuni dirigenti mi hanno detto che questa storia la vedevano molto sospetta ma poi sono scomparsi. A tutto questo ha fatto eccezione il presidente del Coni, Giovanni Malagò".

Il precedente - Schwazer era risultato positivo all'Epo ad un controllo antidoping alla vigilia dei Giochi di Londra 2012 e squalificato per tre anni e mezzo, con un'appendice di ulteriori tre mesi. La squalifica di Schwazer è terminata il 29 aprile 2016 e a maggio il marciatore si è presentato al via nel campionato del mondo a Roma, vincendo la 50km e conquistando,così, il pass olimpico.