Il grande momento è infine arrivato, sabato al Maracanà il Brasile del calcio sogna la vendetta del 7-1 subìto ai Mondiali 2014. In semifinale ha polverizzato (6-0) l'Honduras, i tedeschi hanno vinto 2-0 contro la Nigeria
Il grande momento è infine arrivato, sabato al Maracanà il Brasile del calcio si giocherà un'altra fetta di storia e cercherà di esorcizzare un fantasma, l'incubo sportivo di una intera nazione. Il traguardo del primo oro olimpico nel futebol appare vicino, ma per conquistarlo bisognerà battere proprio la Germania che ricorda a tutti quel 7-1 incancellabile per ogni brasiliano, la vergogna nazionale di due anni fa ai Mondiali. Che fece passare in secondo piano perfino la "tragedia" del 1950 al Maracanà con l'Uruguay.
A torcida brasileira deu show no Maracanã e merece muitas 👏👏👏👏#Rio2016 #Futebol #Brasil #Seleção #EmBuscadoOuro pic.twitter.com/nW2K7OUtsZ
— CBF Futebol (@CBF_Futebol) 17 agosto 2016
Era destino che a Rio 2016 l'atto conclusivo sarebbe stato questo, la torcida se lo sentiva e infatti nel grande tempio carioca del pallone, dopo il tennistico 6-0 con cui la squadra di casa ha massacrato il modesto Honduras è rimbombato più volte il grido "Germania, sta arrivando la tua ora".
Well done, boys 👏 We cannot wait for the final on Saturday!#GER against #BRA, in Brazil..... #Rio2016 pic.twitter.com/JfZN1TZBhz
— Germany (@DFB_Team_EN) 17 agosto 2016
A #gold medal match between #Brazil and #Germany. Let’s show that #football and #beachvolleyball belongs to Brazil! #olympics
— Pelé (@Pele) 17 agosto 2016
Come se la gente già sapesse che i tedeschi avrebbero vinto la seconda semifinale, quella cominciata a San Paolo tre ore dopo. Poi il fato si è compiuto, è arrivato il 2-0 tedesco a spese di una Nigeria poco combattiva e anche il team del ct Hrubesch, ex bomber di tante vittorie, ha conquistato la finale. Per la quale sabato Rio e un'intera nazione si fermeranno, su questo nessuno ha dubbi. "Una partita per la medaglia d'oro tra Brasile e Germania!", celebra anche 'O Rei' su Twitter. "Andiamo a mostrare che il calcio e il beach volley appartengono al Brasile", ha scritto infatti un entusiasta Pelé.
Va sottolineata l'ottima prova della Seleçao. La semifinale contro l'Honduras non ha avuto storia ed è finita appunto 6-0. Neymar, a segno dopo appena 14 secondi, ha segnato il gol più veloce nella storia del calcio dei Giochi ("è stato veloce come Bolt" già scrivono a Rio), tutto ha funzionato a meraviglia e la torcida è andata in delirio.
Così adesso il Brasile del ct Micale si gode il ritrovato amore della gente. In attesa dell'oro tanto inseguito, c'è un altro podio sicuro, il sesto, e per il calcio olimpico è un record. La stessa squadra che aveva balbettato contro Sudafrica e Iraq, senza segnare lo straccio di una rete, adesso è una macchina da gol che travolge gli avversari. E' successo da quando il tecnico Rogerio Micale ha deciso di passare dal 4-3-3 al 4-2-4 così brasiliano, togliendo il laziale Felipe Anderson e dando fiducia piena a Luan del Gremio, punta esterna inseguita da tanti club d'Europa.
Qui è rinato il Brasile che aveva deluso i suoi sostenitori al punto da convincerli che Marta è meglio di Neymar e che quindi il tifo andava fatto per le ragazze in maglia amarela. Lo scenario però è di nuovo cambiato, Marta è fuori dalla finale e Neymar invece non vede l'ora che arrivi, dopo essere stato il protagonista assoluto della semifinale con due gol, dribbling, assist e colpi di tacco.
Nella squadra di Micale spicca la potenza offensiva, con Neymar, Gabriel Jesus (ottima la sua prova) e Luan con 3 reti, mentre Gabigol ne ha fatte due come l'ex romanista Marquinhos, difensore che si toglie delle soddisfazioni anche in attacco ed è un vero leader di un reparto arretrato finora inviolato.
"E' un giorno incredibile - si felicita con se stesso - ed è gioia per tutti i brasiliani. Ora faremo di tutto per vincere questa medaglia, lo dobbiamo al nostro popolo e anche a noi stessi". E allora sì che, incubo Germania permettendo, Rio de Janeiro e tutta la nazione vivrebbero il loro Carnevale fuori stagione, quello che la gente aspetta da sempre, e ancora di più da due anni a questa parte.