Niente finale 5000 per la "samaritana" D'Agostino

Olimpiadi
Il momento in cui la D'Agostino e la Hamblin si aiutano reciprocamente a rialzarsi
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La mezzofondista americana che aveva aiutato a rialzarsi la neozelandese Hamblin dopo la caduta nelle batterie non potrà partecipare stanotte alla finale alla quale era stata riammessa dalla giuria: lesione al legamento

Abbey D'Agostino, la mezzofondista americana che aveva aiutato a rialzarsi la neozelandese Nikki Hamblin dopo la caduta nelle batterie dei 5000 metri di atletica leggera non potrà partecipare stanotte alla finale alla quale era stata riammessa dalla giuria. La 24enne del Massachusetts nella caduta si è infatti rotta il legamento crociato anteriore del ginocchio destro, con una lesione del menisco e la elongazione del legamento collaterale mediale.


Una prova di generosità - Il fair play, specie alle Olimpiadi, merita una ricompensa. E così il Cio aveva deciso di allargare il numero di partecipanti alla finale femminile dei 5000 inserendo nella start list anche i nomi di Nikki Hamblin e Abbey D'Agostino per il comportamento tenuto durante le batterie di mercoledì notte. Ai duemila metri la Hamblin era caduta trascinando con sè l'americana. La D'Agostino, la più lesta a rialzarsi, anziché riprendere la sua corsa aveva però aiutato la rivale a rimettersi in piedi.


"Sono molto grata ad Abbey" - "Sono finita a terra, non mi sono nemmeno accorta di cosa fosse successo - ha raccontato la neozelandese -. Poi ho sentito una mano sulla spalla come a dirmi 'andiamo, dobbiamo finire questa gara, sono le Olimpiadi'. Sono grata ad Abbey per aver fatto questo per me, non l'avevo mai vista ma questo è lo spirito olimpico". Poco dopo era toccato alla neozelandese ricambiare il favore: la D'Agostino, sofferente alla caviglia per la precedente caduta, si era difatti accasciata e la Hamblin le aveva dato una mano. Le due avevavo così completato insieme la batteria, ovviamente con tempi non sufficienti per la qualificazione. Ma il Cio aveva deciso di premiarle, come detto, ammettendole alla finale. "Non dimenticherò mai quello che è successo, quando qualcuno fra 20 anni mi chiederà di Rio, racconterò questa storia", ha aggiunto la Hamblin.