Falsa rapina, arrivano anche le scuse di Lochte

Olimpiadi
Ryan Lochte si scusa per il caso della falsa rapina: "Dovevo essere più cauto e responsabile" (Foto Getty)
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Dopo quelle del Comitato olimpico statunitense, che non ha escluso ulteriori provvedimenti, arrivano le scuse del protagonista dell'episodio: "Avrei dovuto essere più responsabile e traspartente. Ho imparato la lezione"

"Mi scuso per il mio comportamento di questi giorni: avrei dovuto essere più cauto e trasparente nella ricostruzione dei fatti": arrivano anche le scuse di Ryan Lochte per la vicenda della falsa rapina subita a Rio con altri tre nuotatori Usa. Con un lungo messaggio su Instagram Il campione americano si è scusato con tutti: compagni, avversari, Brasile e sponsor.

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="und" dir="ltr"><a href="https://t.co/n82dZH2gfl">https://t.co/n82dZH2gfl</a> <a href="https://t.co/rGp1nmA94G">pic.twitter.com/rGp1nmA94G</a></p>&mdash; Ryan Lochte (@RyanLochte) <a href="https://twitter.com/RyanLochte/status/766638785140498432">19 agosto 2016</a></blockquote>

"E' traumatico essere in un Paese straniero con i tuoi amici, con l'ostacolo della lingua, e trovarsi di fronte uno straniero che ti punta l'arma e ti chiede soldi per lasciarti andare: ma a prescindere dal comportamento di chiunque, avrei dovuto essere molto più responsabile nella mia condotta. Mi prendo la responsabilità per il ruolo che ho ricoperto, ho imparato diverse lezioni importanti", scrive Lochte.

 

10mila euro di multa per Feigen - Dopo un interrogatorio di 4 ore, anche James Feigen può tornare negli Usa. Indagato per falsa testimonianza dalla magistratura penale per il caso della falsa rapina, il nuotatore statunitense dovrà pagare una multa di 35mila reais, pari a circa diecimila euro, che verranno destinate attraverso una onlus agli abitanti della favela di Rocinha. Nella sua deposizione Feigen ha precisato di aver appreso delle dichiarazioni di Lochte dai media, e di considerarle non veritiere.

 

Cio Usa: comportamento inaccettabile - Con una nota ufficiale firmata dal Ceo Scott Blackmun, il Comitato olimpico statunitense ha chiesto ufficialmente scusa "ai nostri anfitrioni a Rio e ai brasiliani per i problemi causati da quella che avrebbe dovuto essere una festa celebrativa di alcuni atleti". "Il comportamento di questi stessi atleti - continua il comunicato - non è accettabile, e ancor meno rappresenta i valori del team americano o la condotta della stragrande maggioranza dei suoi componenti. Analizzeremo a fondo il caso, e non escludiamo provvedimenti nei confronti di questi atleti una volta che saremo tornati tutti negli Usa".