Una 10 km sprint perfetta: il 28enne di Anterselva regala ai colori azzurri la prima medaglia ai Giochi Olimpici invernali di PyeongChang. Il risultato può essere l'inizio di un'Olimpiade importante per questo sport
PYEONGCHANG: IL RACCONTO DELL'8^ GIORNATA - FESTA PER IL BRONZO DI WINDISCH - I RISULTATI DEGLI AZZURRI - IL MEDAGLIERE
Nel biathlon nulla è per caso, si arriva fra i migliori solo se si è perfetti e Dominik Windisch lo è stato. Perfetto al poligono con 1 solo errore che poi è stato capace di recuperare sugli sci dove ha spinto fino all’ultimo respiro per agguantare quel risultato che è il sogno di ogni atleta. Terzo, medaglia di bronzo dietro al tedesco Peiffer e al ceco Krcmar. Al traguardo il primo pensiero è stato per il fratello più grande Markus, ex biatleta anche lui, che lo ha sempre incoraggiato e spinto a lottare per questo sport anche quando i risultati non arrivavano. Si perché Dominik ha collezionato più sconfitte che vittorie: è salito 8 volte sul podio di Coppa del mondo, con un solo successo in un giorno magico - il 6 febbraio 2016 - quando lui e Dorothea Wierer vinsero entrambi. Nella storia del biathlon italiano l’Italia ha vinto solo 3 medaglie individuali: a Calgary nel 1988 con Passler (bronzo), a Nagano 1998 con Carrara e ora il bronzo di Windisch che si unirà in bacheca a Anterselva all’altra medaglia che l’altotesino ha vinto a Sochi nel 2014.
Dominik è di Anterselva, la culla del biathlon azzurro. Qui si nascono e crescono i nostri campioni e lo stesso Windisch ha raccontato che da piccolo saltava la scuola quando la Coppa del Mondo faceva tappa a casa sua e ammirava Andreas Zingerle sul podio (bronzo staffetta Calgary 88). Allora lui era il suo eroe e ora è il suo allenatore. Allenatore di un gruppo davvero competitivo che trova nella serenità il punto di forza.
La medaglia di Windisch e questo podio possono essere l’inizio di un’Olimpiade importante per questo sport perché sia in campo maschile sia in campo femminile l’Italia può fare molto.