Tokyo 2020, tra un mese decisione sulle Olimpiadi. Si va verso il rinvio per coronavirus

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Lia Capizzi

Lia Capizzi

Comunicato del Comitato Olimpico Internazionale: "Avvieremo discussioni sulla situazione sanitaria mondiale e sul suo impatto sui Giochi di Tokyo, tra cui il possibile rinvio". Decisione entro un mese, ma "la cancellazione dell’Olimpiade non è in agenda", assicura il Cio. Bach: "Le vite umane hanno la precedenza su tutto"

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Un mese. "Dateci un mese di tempo per prendere una decisione", la richiesta di un CIO che cambia pelle e diventa più umano. Per la prima volta viene anche usata la parola "rinvio".

 

Tra quattro settimane capiremo se i Giochi di Tokyo saranno confermati o rinviati, due le ipotesi dunque, tertium non datur: l’eventuale cancellazione delle Olimpiadi viene esclusa nel modo più assoluto. Di fronte alla drammatica situazione provocata dal coronavirus, con l’aumento di casi e focolai di COVID-19 in tutto il mondo, era diventata insostenibile la calma olimpica professata da Thomas Bach e dagli Organizzatori di Tokyo 2020 che predicavano la teoria della non-urgenza: mancano quattro mesi ai Giochi, c’è tempo. No, per gli atleti non mancano quattro mesi, per gli atleti le Olimpiadi sono già oggi o domani, sono ogni giorno da 4 anni a questa parte quando si alzano dal letto  con sempre lo stesso pensiero, la motivazione di allenarsi, sacrificarsi in nome dei cinque cerchi. Thomas Bach è stato un atleta, medaglia d’oro con la Germania nel fioretto a squadre a Montreal 1976 (in finale superò proprio l’Italia), sicuramente negli ultimi giorni si è ricordato quando nel 1980 finì il suo sogno olimpico a causa del grande boicottaggio a Mosca. Ecco perché dopo un vertice non previsto, convocato d’urgenza,  Bach ha voluto rivolgersi agli atleti con una lettera sentimentale quasi da fratello maggiore, io vi capisco ma pure voi mettetevi nei mie panni:  "Contrariamente ad altri eventi sportivi, rinviare i Giochi olimpici è una sfida estremamente complessa”, ha scritto il numero uno del Comitato Olimpico Internazionale. "Solo per darvi alcuni esempi: un certo numero di luoghi critici necessari per i Giochi potrebbero non essere più disponibili. Le situazioni con milioni di notti già prenotate negli hotel sono estremamente difficili da gestire e il calendario sportivo internazionale per almeno 33 sport olimpici dovrebbe essere adattato. Queste sono solo alcune delle molte, tante sfide".

 

D’accordo non ha citato la parte sostanziale della vicenda, quella per la quale sono al lavoro gli uffici legali sia a Losanna sia a Tokyo, i tanti miliardi in ballo tra investimenti per le infrastrutture e introiti dagli sponsor ma del resto i Giochi sono ormai la più grande multinazionale mondiale dello sport. Adesso il CIO non nega più l’evidenza e l’ipotesi di un rinvio delle Olimpiadi si fa sempre più realtà, con tre diversi scenariLo slittamento ad ottobre è lo scenario preferito, avrebbe un sapore nostalgico ricordando che nel 1964 le Olimpiadi a Tokyo si tennero proprio in autunno per scongiurare il pericolo del caldo eccessivo. Se così fosse, sarebbe un beneficio per atleti, staff e spettatori che non avrebbero più l’incubo delle temperature asfissianti e , particolare ancor più suggestivo, le prove di marcia e maratona potrebbero tornare a Tokyo senza essere confinate a Sapporo. Restano in piedi le ipotesi di un rinvio nel 2021 oppure nel 2022, se ne discuterà in questo mese. Quattro settimane di tempo per rimboccarsi le maniche e continuare a confrontarsi con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. “Le vite umane hanno la precedenza su tutto, incluso i Giochi, sperando che alla fine di questo tunnel che stiamo attraversando, senza sapere quanto durerà, la fiamma olimpica sia la luce". La speranza di Bach, la speranza di tutti.