Il Brasile batte la Spagna ai supplementari: è di nuovo campione olimpico

tokyo 2020
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Con un gol di Cunha nel primo tempo e uno di Malcolm ai supplementari i verdeoro vincono 2-1 contro la Spagna e si aggiudicano il secondo oro di fila dopo quello a Rio 2016. Di Oyarzabal il momentaneo pareggio delle Furie Rosse, sconfitte nonostante i sei giocatori portati dagli Europei. Per Dani Alves, autore anche di un assist a 38 anni, è il 44esimo titolo in carriera

BRASILE-SPAGNA 2-1 d.t.s.

47' Cunha (B), 61' Oyarzabal (S), 108' Malcom (B)

 

BRASILE (4-2-3-1): Santos; Arana, Diego Carlos, Nino, Alves; Guimaraes, Luiz; Claudinho (106' Reinier), Cunha (91' Malcom), Antony (112' Menino); Richarlison (114' Paulinho). Ct. Jardine.

 

SPAGNA (4-1-2-3): Unai Simon; Oscar Gil (91' Vallejo), Eric Garcia, Pau Torres, Cucurella (91' Miranda); Zubimendi (112' Moncayola); Pedri, Mikel Merino (46' Carlos Soler); Asensio (46' Gil B.), Dani Olmo, Oyarzabal (104' Rafa. Mir). Ct. De La Fuente.

Il Brasile è campione olimpico. A Yokohama i verdeoro superano la Spagna 2-1 ai supplementari e conquistano la seconda medaglia d'oro della loro storia. La seconda di fila, dopo il trionfo di cinque anni fa in casa a Rio de Janeiro contro la Germania. Decisivi i gol di Cunha nel primo tempo e di Malcom al 108' per vanificare il pareggio nella ripresa di Oyarzabal. Uno dei sei giocatori protagonisti agli Europei che non sono bastati al ct De La Fuente per trionfare a Tokyo 2020. Gli altri erano Unai Simon, Pau Torres, Dani Olmo, Pedri ed Eric Garcia, tutti in campo dal primo minuto insieme a Marco Asensio del Real Madrid che completava il tridente delle Furie Rosse. Festeggia invece la selezione dei fuori quota Richarlison e Dani Alves, che a 38 anni resta in campo per tutta la finale e vince il suo 44esimo trofeo da professionista. Nessun altro giocatore ha trionfato tanto come il difensore del San Paolo.

Dani Alves sempre più da record: 44° trofeo in carriera

Ed è proprio Dani Alves, al 47esimo del primo tempo, a servire a Cunha l'assist per l'1-0 rimettendo in area un pallone per l'attaccante dell'Hertha Berlino che sembrava ormai destinato a perdersi sul fondo. Pochi minuti prima il Brasile aveva già avuto la possibilità di andare in vantaggio con un calcio di rigore spedito alto da Richarlison. La Spagna pareggia al quarto d'ora del secondo tempo: Soler mette un bellissimo cross per Oyarzabal che arriva in allungo e al volo segna il terzo gol della sua Olimpiade. Ci vogliono i supplementari per decidere la finale, e soprattutto un lampo di Malcolm. Al minuto 108 l'ala dello Zenit, su un cambio di gioco di Antony, scappa via sulla sinistra a Vallejo e batte in uscita Unai Simon. È la rete che vale la medaglia d'oro olimpica per il Brasile.