Sofia Goggia ha ricevuto dal Presidente Mattarella il Tricolore per la cerimonia di apertura dei Giochi di Pechino: "E' un grande onore e una bella responsabilità essere il portabandiera. Peccato per la situazione Covid-19, viviamo con l'assillo di essere positivi. La Coppa del Mondo? L'Olimpiade è dietro l'angolo, ma nel mezzo ci sono tante gare da disputare"
COVID: DATI E NEWS IN TEMPO REALE - MATTARELLA: "SPORT E' STATO SEGNALE DI SPERANZA"
"Presidente, ripenso speso alla chiamata che ricevetti quando mi infortunai alla viglia dei Mondiali di Cortina. Lei mi esortò a guardare oltre, verso traguardi lontani e oltre gli ostacoli. E io porto ancora quelle parole nel cuore": è una Sofia Goggia visibilmente emozionata quella che si è rivolta al Presidente Mattarella al Quirinale nella consegna del tricolore per la cerimonia d'apertura delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022. "Essere portabandiera - ha aggiunto Goggia - non vuol dire solo sventolare il tricolore alla sfilata d'apertura, ma essere garanti di valori etici da rappresentare quando si è in tuta da sport, e soprattutto in abiti civili".
Goggia: "Olimpiadi dietro l'angolo, viviamo di progettualità"
"Mi spiace molto per questa situazione del Covid-19, noi continuiamo a fare tamponi durante la stagione e il pensiero di risultare positivi ci assilla in continuazione. Mi auguro che gli italiani trovino ancora una volta la forza per riuscire a resistere a questo virus e mi auguro abbiano le accortezze per far di tutto per evitarlo. Ho toccato le corde del cuore, ci vuole coraggio a parlare davanti al presidente della Repubblica Mattarella, a quello del Coni Malagò e a diversi ministri, mi avevano detto di prepararmi un discorso, ma io invece ho voluto guardare dentro di me e parlare con il cuore. E' un grande onore essere il portabandiera - aggiunge la discesista azzurra - ma anche una grande responsabilità essere il garante dei colori italiani e guidare tutti gli sportivi che si approcciano all'Olimpiade. La Coppa del mondo? Le Olimpiadi sono dietro l'angolo, ma in questi 42 giorni che mancano ai Giochi ci sono tante gare. Bisogna vivere di progettualità e pensare all'oggi".