Pechino 2022, discesa libera maschile: serviranno testa, fiducia e follia

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Carlo Vanzini

Carlo Vanzini

Domenica lo sci alpino assegna il primo oro con la discesa libera maschile. Si corre su una pista difficile, condizionata fortemente dal vento. Serviranno fiducia, testa e follia: il migliore della gara si porterà a casa un meritato oro. Paris non sembra il favorito, ma sta avendo un approccio positivo. I Giochi sono in diretta su Eurosport, canali 210 e 211 Sky

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La pista di discesa olimpica è un incubo per gli atleti e in particolare per chi arriva all’atto principale della stagione e forse della carriera da grande favorito.  L’impatto conta relativamente, ma la prima impressione è quella di sbarcare su Marte e trovare un paesaggio abbellito da delle strisce bianche. Per chi è abituato all’arco alpino (anche se adesso è più verde che innevato) è abbastanza scioccante, ma poi si possono apprezzare le infrastrutture faraoniche e una volta sulla pista tutto torna nella normalità o quasi. Certo, viene da pensare che con tutti i soldi spesi, avrebbero potuto illuminare il tutto, così da regalarci le emozioni dello sci alpino a orari decisamente più umani.  Un’altra cosa che avrebbero potuto e dovuto realizzare sono dei frangi vento, considerando che lì non nevica mai, ma in fatto di vento avrebbero potuto organizzarci l’America’s Cup. 

Chi vincerà l'oro sarà il migliore domenica

Fatte queste doverose premesse, occupiamoci dei 3152 metri della pista B&B: bisbetica e bastarda.  Sicuramente chi vincerà l’oro domenica sarà il migliore perché sbagliare è facilissimo e recuperare un po’ meno.  Già dalla ricognizione ti ci perdi. Non ci sono i classici punti di riferimento che puoi prendere sulle piste nostrane. Banalmente l’ingresso nel bosco, l’uscita dal piano, la casetta o il pilone prima del salto, il tunnel di Wengen, la Carcentina di Bormio, l’Hausbergkante di Kitz, no qui è tutto dannatamente uguale e diverso al tempo stesso.  Il problema principale è memorizzare i punti, perché lo scenario intorno è tutto uguale, si fatica a capire dove ti trovi e il tutto è reso ancor più complicato dai tanti dossi e porte cieche soprattutto nella parte alta.  Sembra un ottovolante! Capire dove sei è il primo passo, trovare i punti di riferimento per impostare curve e salti il secondo. 

Difficile scendere dopo sole tre prove

Tre prove, per una pista così ostica, sono niente, pensate ad esempio alla Formula 1. A volte, su piste nuove, non capiscono le traiettorie se non dopo 30-40 gire nelle prove libere. Qui hanno 3 giri e ogni volta devono riadattarsi all’aumentare delle velocità. I migliori per ora sono quelli che hanno privilegiato le scelta delle linee alla velocità. Se trovi il ritmo giusto la discesa diventa una danza veloce e dinamica, se lo perdi anche solo per un attimo, diventi come quelli che in discoteca sembrano tutto tranne che a  tempo con la musica... Inguardabili... Un’ulteriore difficoltà è rappresentata da quei tratti con forte cambio di luce. Nelle zone d'ombra è tutto molto buio. 

Forza azzurri, servono fiducia, testa e follia

Gli scorrevoli sono più penalizzati, mi viene da pensare a Paris. Sulla carta non è la sua pista, ma sembra aver trovato buone sensazioni e sta sicuramente avendo un approccio più positivo rispetto ad esempio a quello di Cortina dei mondiali di un anno fa, quando si lamentava in continuazione della curva prima del salto. Forza Domme, Inner e Matteo!!! Serve fiducia, testa e follia. I tecnici come Kilde e Odermatt sono favoriti, ma lo svizzero, nelle due prove, ha faticato a trovarsi con il tipo di neve che cambia in continuazione per via delle temperature fortemente variabili e del vento.  Il vento… Appunto. Ultimo, ma decisivo fattore. “Può incidere anche per mezzo secondo”, dice Innerhofer.  Eh si. Non ho dubbi nel dire che chi vincerà domenica sarà il migliore, forse non della stagione, ma sicuramente il migliore, con la M maiuscola, domatore di questa bisbetica e quindi meritatamente, con la M maiuscola, campione olimpico della regina delle Olimpiadi, sempre e solo se il vento concederà una tregua altrimenti sarà solo una lotteria che poi nello sci, sport fatto di variabili, ci sta.