Olimpiadi Milano-Cortina, la pista da bob non sarà costruita. Abodi: "Rinuncia dolorosa"

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Durante la sessione del CIO il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha comunicato che la pista da bob a Cortina d'Ampezzo non sarà costruita: per le gare di bob, slittino e skeleton delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 si cercherà una soluzione all'estero. Il Ministro dello Sport, Andrea Abodi: "Rinuncia molto dolorosa"

La nuova pista da bob di Cortina D'Ampezzo non verrà costruita. Lo ha comunicato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, durante la sessione del  Comitato olimpico internazionale a Mumbai, affermando di aver ricevuto indicazioni dal Governo che non c'era più l'intenzione di andare avanti con il progetto per la nuova pista. Sulla comunicazione c'è stata la condivisione da parte del Cio. Le gare di bob, slittino e skeleton delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 si svolgeranno, dunque, all'estero.

Abodi: "Rinuncia molto dolorosa, abbiamo provato fino all'ultimo"

In occasione dell'evento Wembrace Sport, organizzato dall'associazione Onlus Art4sport di Bebe Vio dall'Allianz Cloud di Milano, il Ministro dello Sport Andrea Abodi si è espresso sul tema: "Si tratta di una rinuncia sicuramente dolorosa, ma è anche l'unica soluzione viste le condizioni. Mancano le risorse incrementali per poter sviluppare questa infrastruttura alla quale abbiamo lavorato, quotidianamente, per mesi. Dovremo trovare altre soluzioni. La decisione verrà presa dal consiglio di amministrazione della Fondazione Milano Cortina: ci sarà in settimana un incontro tra la stessa Fondazione, componenti del Governo e la società delle Infrastrutture per valutare tutte le opzioni".

Il comunicato della Fisi: "Decisione che ci lascia sgomenti"

“La notizia dello spostamento all’estero delle gare di Milano-Cortina 2026 relative alle specialità in questione ci lascia sgomenti – dichiara il Presidente Roda -. La Federazione Italiana Sport Invernali ha provato in tutti i modi a far capire l’importanza di queste discipline. Ci mancherà un pezzo di storia, la pista di Cortina avrebbe rappresentato l’occasione ideale per rilanciare movimenti che hanno regalato gloria e popolarità allo sport italiano, verranno meno le basi per costruire gli atleti del futuro. E anche la giustificazione dei costi elevati non è sufficiente a spiegare una decisione di tale portata. In Italia purtroppo non esiste una pista artificiale dove si possano allenare le squadre, ogni anno i nostri atleti sono costretti ad andare all’estero, con relativi aumenti di costi e la logica conseguenza di avere meno possibilità di girare sui tracciati rispetto alle altre nazioni. Credo si tratti dell’atto conclusivo, destinato ad affossare il nostro movimento sul ghiaccio