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Milano-Cortina, il Cio boccia la pista di bob a Cesana

Olimpiadi

Danilo Freri

Il Comitato olimpico internazionale dice no ai piani di Torino: "Pista abbandonata dopo appena sei anni dai Giochi del 2006"

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Due settimane di estremi tentativi per mantenere in Italia le gare di bob, slittino e skeleton per le olimpiadi di Milano-Cortina sono stati spazzati via da un comunicato del comitato olimpico internazionale che esprime il suo parere contrario con grande chiarezza. Ogni nuovo impianto deve avere un piano di legacy sostenibile, dice il CIO. Tradotto vuol dire che deve avere un futuro. Sia l’impianto di Cortina che quello di Cesana in Piemonte dove si sono svolte le gare dei Giochi di Torino 2006 sono stati abbandonati. Un precedente che è stato certamente preso in considerazione. Era stato il presidente del Coni Malagò, ad annunciare il 16 ottobre scorso a Mumbai durante la Sessione del Cio la necessità di individuare una pista all’estero. Certo, uno smacco per il nostro sport e per quello che viene definito il sistema paese, cioè tutto quello che ruota intorno agli eventi con la capacità di creare le infrastrutture e portare vantaggi economici e sociali. Uno smacco che aveva portato ad una reazione del nostro governo.

Le motivazioni del CIO

Dopo l’accantonamento definitivo di Cortina per costi non sostenibili, era stata rilanciata negli ultimi giorni l’ipotesi di un ripristino del budello di Cesana. Anche la regione Piemonte aveva dato il suo appoggio. Il progetto dunque non è credibile, secondo il CIO. Vanno prese in considerazione solo piste già esistenti e quelle attualmente funzionanti sono ritenute sufficienti per le manifestazioni di questi sport. Olimpiadi comprese. Quelle esistenti e funzionanti non sono in Italia. Sono in Austria, ad esempio, ma la pista naturale di St.Moritz in Svizzera rimane ora l’ipotesi più probabile. Il CIO non fa nomi, sarà la Fondazione Milano-Cortina ad individuare l’impianto per il 2026. Ma c’è un altro motivo fondamentale per cui il CIO è arrivato a bocciare ogni ipotesi di ristrutturazione in Italia: ormai manca poco all’inizio dei Giochi. L’Italia ha perso tempo, e lo ha fatto negli ultimi anni, non sono bastati 15 giorni per rimediare.