Roda (Fisi): "430 atleti e 350 tecnici da gestire, servono più servono più risorse"
Milano-Cortina
A due giorni dall'assemblea elettiva del Coni, il presidente della Fisi Flavio Roda alza la voce in un'intervista a Prima Comunicazione in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026: "Abbiamo 430 atleti e 350 tecnici da gestire, i contributi sono insufficienti. Abbiamo bisogno di vicinanza"
"I contributi che riceviamo non ci bastano, avremmo necessità di più risorse". A lanciare l'appello a otto mesi dalle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 è Flavio Roda, il presidente della Federazione Italiana Sport Invernali, che in un'intervista alla rivista Prima Comunicazione denuncia l'isolamento della sua Federazione. Un chiaro messaggio che arriva a pochi giorni dalle elezioni del nuovo presidente del Coni, prevista giovedì 26 giugno. Forse un attacco (a dire il vero, fuori tempo massimo) alla gestione che si sta per chiudere, ma soprattutto un avvertimento per il futuro. La Fisi chiede vicinanza per poter preparare al meglio l'evento più atteso per lo sport italiano: "Un conto è fare le Olimpiadi in un altro Paese, altro è in casa - spiega Roda -. Devi arrivare sempre pronto, però le aspettative cambiano. Noi portiamo come Fisi 11 discipline. È un impegno economico pazzesco, col costo della vita aumentato. Abbiamo atleti che si stanno allenando in Sud America, Canada, Cina. I contributi che riceviamo sono circa di 12 milioni più piccole integrazioni. Non ci bastano”. Il conto è presto fatto: "Il nostro bilancio è di 50 milioni. Dal pubblico arrivano 12-13 milioni. Sport e Salute potrebbe intervenire con un extra gettito. Ci vuole grande sinergia fra Sport e Salute e il Coni. Lo sport fa fatica a sostenersi, i costi sono esorbitanti, molti non capiscono questo. Porteremo alle Olimpiadi 430 atleti e 350 tecnici. Sa cosa significa in termini di preparazione e di gestione?".
"Exploit olimpico? Le medaglie le hanno vinte le federazioni"
L'appuntamento per l'assemblea elettiva del Coni è per giovedì 26 giugno al Centro di Preparazione Olimpica "Giulio Onesti" di Roma. “La continuità non ci sarà, cambiando il presidente. È nelle cose - dice Roda - Al limite, il collante con il passato sarà la struttura. L’importante è che si metta al centro lo sport. E ricordiamolo: quelle medaglie le hanno vinte le singole federazioni, non il Coni". Per Roda un errore fatto nei 12 anni di gestione Malagò è la contrapposizione tra Coni e Sport e Salute: "Credo che Malagò abbia fatto un errore madornale. Sport e Salute è un'emanazione diretta della politica. Alla fine a rimetterci sono state le federazioni. Andiamo avanti con volontà e impegno".
"Milano-Cortina? Andiamo avanti con le nostre gambe"
Volontà e impegno che la Fisi ha messo e continuerà a mettere in vista di Milano-Cortina 2026. "Solo due Federazioni sono interessate, noi e la Fick - ha proseguito Roda - Non abbiamo sentito il supporto del Coni, avremmo avuto bisogno di vicinanza. Stiamo andando con le nostre gambe, nel bene e nel male".
Queste parole di Roda nell’intervista a Prima Comunicazione sono un evidente cambio di rotta, dato che non più tardi di un anno e mezzo fa, il presidente della Fisi aveva dichiarato che “sostituire Malagò oggi è impossibile. Un po' per sua esperienza ma non solo quello; un po' per la sua persona: ha un ruolo apicale con un grande rapporto con gli atleti e in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina è determinante". Il cambio di rotta appare piuttosto forte, una porta chiusa - forse non a caso - proprio a fine mandato.
Tornando all’Olimpiade, Roda rimane comunque fiducioso sull'ottima riuscita dell'evento: "Sono convinto che le strutture sportive funzioneranno al 100% perché su quello siamo veramente dei maghi. Ci saranno problemi di viabilità, ma alla fine per l’immagine Italia è importante che funzionino i campi di gara. Prendiamo la pista del bob a Cortina: si è detto di tutto e invece è stata realizzata in nove mesi, quando altri Paesi ci hanno impiegato due-tre anni. E gli atleti che l’hanno provata, sono entusiasti. Noi italiani siamo imbattibili nel gestire gli imprevisti, l’emergenza".
