Mallett e il cuore Italia: giuro di dare sempre il 100%
RugbySEI NAZIONI. A Twickenham la gara d'esordio degli azzurri contro l'Inghilterra il prossimo 7 febbraio. Dieci anni fa la prima storica vittoria contro la Scozia (34-20), il ct promette: "L'obiettivo sarà sempre quello di entrare in campo per vincere"
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Un decennale da festeggiare. Una Nazionale da sostenere. Un movimento da consolidare. Il Sei Nazioni 2009 sarà per l'Italia del rugby tutto questo. Si ripartirà dal drop con cui Andrea Marcato regalò l'unica vittoria, all'ultimo minuto dell'ultima partita, della passata edizione contro la Scozia, allo stadio Flaminio. E proprio un match contro gli scozzesi è stato rievocato dal presidente della Federazione Italiana Rugby, Giancarlo Dondi, nel corso della presentazione del torneo continentale avvenuta presso il Campidoglio, a Roma.
"Sono passati dieci anni da quel vittorioso esordio contro la Scozia allo stadio Flaminio (5 febbraio 2000, finì 34-20). Da allora è passata molta acqua sotto i ponti e ne abbiamo fatta di strada. Siamo partiti che eravamo piccolini e poi siamo cresciuti".
"Magari non tanto nei risultati - ha poi aggiunto Doni (in dieci anni l'Italrugby ha vinto appena sei partite) -, ma certamente nell'immagine, visto che questa disciplina è sempre più seguita e porterà a Twickenham, per la gara d'esordio contro l'Inghilterra (il prossimo 7 febbraio), ben sette mila tifosi italiani sugli spalti. In questo Sei Nazioni - ha concluso - vogliamo fare bene, il nostro obiettivo è vincere almeno un paio di gare anche perché non dobbiamo dimenticare che noi italiani abbiamo il cuore più grande degli altri".
Chi invece non si è voluto sbilanciare in pronostici è stato il commissario tecnico azzurro, Nick Mallett, alla guida della Nazionale dal 2008. "Se vogliamo fare dei risultati - ha spiegato il ct - dovremo scendere in campo con maggiore coraggio e placcare e difendere con più aggressività. L'obiettivo sarà sempre quello di entrare in campo per vincere ma, per farlo, dovremo sempre giocare al 100 per cento delle nostre possibilità perché andremo ad affrontare formazioni che hanno un ranking migliore del nostro".
Alla prestazione del torneo sono intervenuti anche il sottosegretario con delega allo sport Rocco Crimi ("il rugby sta crescendo sempre di più in Italia e, come Governo, stiamo lavorando per poter organizzare un grande evento sportivo come il Mondiale del 2015"), il sindaco di Roma, Gianni Alemanno ("il Sei Nazioni è ormai entrato nell'immaginario collettivo di Roma e ormai non è più solo uno sport per appassionati anche perché è una disciplina molto agonistica ma anche profondamente educativa"), e il presidente del Coni, Gianni Petrucci.
Un decennale da festeggiare. Una Nazionale da sostenere. Un movimento da consolidare. Il Sei Nazioni 2009 sarà per l'Italia del rugby tutto questo. Si ripartirà dal drop con cui Andrea Marcato regalò l'unica vittoria, all'ultimo minuto dell'ultima partita, della passata edizione contro la Scozia, allo stadio Flaminio. E proprio un match contro gli scozzesi è stato rievocato dal presidente della Federazione Italiana Rugby, Giancarlo Dondi, nel corso della presentazione del torneo continentale avvenuta presso il Campidoglio, a Roma.
"Sono passati dieci anni da quel vittorioso esordio contro la Scozia allo stadio Flaminio (5 febbraio 2000, finì 34-20). Da allora è passata molta acqua sotto i ponti e ne abbiamo fatta di strada. Siamo partiti che eravamo piccolini e poi siamo cresciuti".
"Magari non tanto nei risultati - ha poi aggiunto Doni (in dieci anni l'Italrugby ha vinto appena sei partite) -, ma certamente nell'immagine, visto che questa disciplina è sempre più seguita e porterà a Twickenham, per la gara d'esordio contro l'Inghilterra (il prossimo 7 febbraio), ben sette mila tifosi italiani sugli spalti. In questo Sei Nazioni - ha concluso - vogliamo fare bene, il nostro obiettivo è vincere almeno un paio di gare anche perché non dobbiamo dimenticare che noi italiani abbiamo il cuore più grande degli altri".
Chi invece non si è voluto sbilanciare in pronostici è stato il commissario tecnico azzurro, Nick Mallett, alla guida della Nazionale dal 2008. "Se vogliamo fare dei risultati - ha spiegato il ct - dovremo scendere in campo con maggiore coraggio e placcare e difendere con più aggressività. L'obiettivo sarà sempre quello di entrare in campo per vincere ma, per farlo, dovremo sempre giocare al 100 per cento delle nostre possibilità perché andremo ad affrontare formazioni che hanno un ranking migliore del nostro".
Alla prestazione del torneo sono intervenuti anche il sottosegretario con delega allo sport Rocco Crimi ("il rugby sta crescendo sempre di più in Italia e, come Governo, stiamo lavorando per poter organizzare un grande evento sportivo come il Mondiale del 2015"), il sindaco di Roma, Gianni Alemanno ("il Sei Nazioni è ormai entrato nell'immaginario collettivo di Roma e ormai non è più solo uno sport per appassionati anche perché è una disciplina molto agonistica ma anche profondamente educativa"), e il presidente del Coni, Gianni Petrucci.