Rugby, la Celtic League apre all'Italia: sì a due squadre
RugbyIl Board del campionato che comprende 10 formazioni di Galles, Irlanda e Scozia ha dato l'ok alla partecipazione di due club italiani a partire dalla stagione 2010-2011. Soddisfatto il presidente Bondi: "Avremo riscontri positivi"
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La Magners Celtic League, il campionato di rugby che comprende 10 formazioni di Galles, Irlanda e Scozia, "in linea di principio" ha approvato l'ammissione di due formazioni italiane a partire dalla stagione 2010-11. "La possibilità di prendere parte ad una manifestazione di considerevole spessore tecnico quale la Celtic League rappresenta, per il movimento rugbistico italiano, un importante punto di svolta", dice Giancarlo Dondi, presidente della federazione italiana (Fir).
"L'ingresso nel torneo consentirà di mettere i nostri migliori atleti nelle condizioni di confrontarsi costantemente con l'alto livello europeo, con una inevitabile ricaduta positiva sui risultati della Nazionale", aggiunge. "Credo che la decisione del Board della Celtic League non possa in alcun modo rappresentare un punto di arrivo, ma al contrario un punto di partenza per tutto il rugby italiano che, adesso, dovrà dimostrare di possedere la forza e l'unità di intenti necessarie per ben figurare, settimana dopo settimana, in una grande competizione internazionale", osserva ancora il presidente.
"Sono certo che l'Italia sarà un partner affidabile e di buona levatura per la Celtic League, e non ho dubbi che questa manifestazione non potrà che trarre benefici dal nostro ingresso. Dieci anni dopo l'esordio nel 6 Nazioni, ci viene offerta una nuova, grande opportunità per imprimere un'ulteriore spinta al nostro processo di crescita. Starà a tutti noi saperla sfruttare a pieno", conclude
La Magners Celtic League, il campionato di rugby che comprende 10 formazioni di Galles, Irlanda e Scozia, "in linea di principio" ha approvato l'ammissione di due formazioni italiane a partire dalla stagione 2010-11. "La possibilità di prendere parte ad una manifestazione di considerevole spessore tecnico quale la Celtic League rappresenta, per il movimento rugbistico italiano, un importante punto di svolta", dice Giancarlo Dondi, presidente della federazione italiana (Fir).
"L'ingresso nel torneo consentirà di mettere i nostri migliori atleti nelle condizioni di confrontarsi costantemente con l'alto livello europeo, con una inevitabile ricaduta positiva sui risultati della Nazionale", aggiunge. "Credo che la decisione del Board della Celtic League non possa in alcun modo rappresentare un punto di arrivo, ma al contrario un punto di partenza per tutto il rugby italiano che, adesso, dovrà dimostrare di possedere la forza e l'unità di intenti necessarie per ben figurare, settimana dopo settimana, in una grande competizione internazionale", osserva ancora il presidente.
"Sono certo che l'Italia sarà un partner affidabile e di buona levatura per la Celtic League, e non ho dubbi che questa manifestazione non potrà che trarre benefici dal nostro ingresso. Dieci anni dopo l'esordio nel 6 Nazioni, ci viene offerta una nuova, grande opportunità per imprimere un'ulteriore spinta al nostro processo di crescita. Starà a tutti noi saperla sfruttare a pieno", conclude