All Blacks ancora a Milano: si alleneranno con i detenuti
RugbyArchiviato il test match contro gli Azzurri di Mallet, la nazionale neozelandese tornerà in Italia il primo dicembre per un allenamento speciale con i ragazzi del carcere minorile 'Beccaria'
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Dopo aver riempito sabato scorso il 'Meazza' per la sfida contro l'Italia, gli All Blacks del rugby torneranno a Milano il primo dicembre per un allenamento speciale, con i ragazzi detenuti nel carcere minorile 'Beccaria'. Grazie alla federazione rugbistica neozelandese, sarà questo il momento clou de 'Il senso di una meta', un progetto triennale condotto dall'As Rugby Milano (con la collaborazione di Iveco, Edison e Adidas) che dall'estate del 2008, attraverso i propri allenatori, ha introdotto fra le mura dell'istituto penale lo sport della palla ovale.
Uno sport di squadra e combattimento come questo, sono convinti gli organizzatori, è uno strumento utile ad avvicinarsi al valore e al rispetto delle regole e all'etica sportiva, imparando a gestire l'aggressivita' individuale. Sono già stati coinvolti oltre trenta giovani, di etnie diverse, alcuni dei quali stanno continuando a giocare a rugby nel club, concluso il periodo detentivo.
LE FOTO DEGLI ALL BLACKS ALL'ARENA DI MILANO
LE FOTO DELLE MODELLE A CENA DAGLI ALL BLACKS
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Dopo aver riempito sabato scorso il 'Meazza' per la sfida contro l'Italia, gli All Blacks del rugby torneranno a Milano il primo dicembre per un allenamento speciale, con i ragazzi detenuti nel carcere minorile 'Beccaria'. Grazie alla federazione rugbistica neozelandese, sarà questo il momento clou de 'Il senso di una meta', un progetto triennale condotto dall'As Rugby Milano (con la collaborazione di Iveco, Edison e Adidas) che dall'estate del 2008, attraverso i propri allenatori, ha introdotto fra le mura dell'istituto penale lo sport della palla ovale.
Uno sport di squadra e combattimento come questo, sono convinti gli organizzatori, è uno strumento utile ad avvicinarsi al valore e al rispetto delle regole e all'etica sportiva, imparando a gestire l'aggressivita' individuale. Sono già stati coinvolti oltre trenta giovani, di etnie diverse, alcuni dei quali stanno continuando a giocare a rugby nel club, concluso il periodo detentivo.
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