Azzurri in Francia. Mallett non cambia la formazione

Rugby
L'Italia affronta la Francia nella 4a giornata del Sei Nazioni 2010 (foto Ap)
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Oggi l'Italia affronta la grande favorita del Sei Nazioni con lo stesso XV che ha battuto la Scozia al 'Flaminio'. Castrogiovanni: "Serve una gara perfetta". Per Mirco Bergamasco e Perugini sarà la 70a gara in nazionale. IL VIDEO

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Missione (quasi) impossibile - "La Francia? E' la miglior squadra d'Europa, per batterla ci vorrà una partita perfetta". Le parole di Martin Castrogiovanni, guerriero e uomo-simbolo dell'Italrugby fotografano al meglio le difficoltà dell'impegno che attende gli azzurri contro  il XV grande favorito del Sei Nazioni di quest'anno. Quella dello Stade de France è la classica missione impossibile, che l'Italia che ha evitato il cucchiaio di legno battendo due settimane fa la Scozia affronta con lo spirito di chi non ha nulla da perdere. "Pretendo che i miei diano il meglio e reggano il confronto fino all'ultimo momento", sintetizza il ct Nick Mallett, conscio della difficoltà del momento ma che a Parigi, città che gli è rimasta nel cuore dato che ci ha vinto lo scudetto alla guida dello Stade  Francais, non vuole fare brutte figure.

Come un derby - Sarà un derby non solo per lui, ma anche per i sei azzurri della formazione iniziale che a livello di club militano nel Top 14, il campionato di rugby francese al quale la Panini ha dedicato un album di figurine, a testimonianza di una popolarità che se non fa concorrenza al calcio (specie nelle zone pirenaiche) poco ci manca. Tre dei 'francesi d'Italia' raggiungeranno un traguardo significativo: per il 'parigino' Masi sarà la 50a presenza in nazionale, mentre Mirco Bergamasco (Stade Francais) e Perugini (Bayonne, dopo l'esperienza di Tolosa) collezioneranno il 70° cap. Ancora meglio fara' l'altro 'parigino' (non sembra avere alcuna intenzione di rientrare in Italia, nonostante la Celtic League) Mauro Bergamasco, che con l'83ma apparizione in azzurro raggiungerà l'attuale team manager Carlo Checchinato al secondo posto assoluto nella graduatoria delle presenze. Gioca in Francia, nel Clermont, anche Gonzalo Canale, che vede una Francia "in grandissima forma. Abbiamo visto in video che dopo più punti d'incontro tende a stringere la difesa lasciando scoperti i lati all'esterno. Attaccare li' potrebbe essere una soluzione per sorprenderli".

Il record di Troncky - Il recordman di presenze in Nazionale, con 101, è Alessandro Troncon, anche lui con un passato nel rugby di Francia, ed attuale assistente di Mallett. Per lui sono da evitare i paragoni con il passato, e bisogna quindi dimenticare la storica vittoria di Grenoble in Coppa Europa, ormai vecchia di 13 anni. "I Coqs sono fra le prime tre squadre al mondo - spiega - e per noi sarà durissima. Grenoble appartiene ormai al passato, qui è un'altra storia, e spero che non si parli più di quella partita. Rispetto al match vinto contro la Scozia dovremo migliorare la nostra difesa e continuare ad attaccare palla in mano come abbiamo fatto contro  gli scozzesi".

La forza dei 'Galli' - Ma a proposito di gioco alla mano con l'ovale, "i francesi  sanno farlo come forse nessuno al mondo - torna a parlare Castrogiovanni - e quindi non dovremo concedere spazi. Ma tutto, come sempre, partirà dalla prestazione della mischia. Ci serve una partita impeccabile, e anche una certa dose di buona sorte, ma questo gruppo ha fame di successi". Uno dei punti di forza della Francia che, secondo il ct Mallett, andrebbe neutralizzato è la mediana. "Parra e Trinh-Duc si conoscono fin dalle nazionali giovanili - spiega -. Formano una coppia completa che è un'ottima cabina di regia, visto come riesce a far girare bene la squadra. E poi Trinh-Duc (il n. 10 franco-vietnamita ndr) ha un buon piede ed è imprevedibile nelle scelte".

Volare basso - Non è il caso quindi di volare troppo in alto, questa Francia non consente di sognare, visto che non ha bisogno della 'mano' di qualcuno, come l'Henry del calcio, e anzi in questo Sei Nazioni ha sempre vinto con pieno  merito. Se proprio impresa dovrà essere per l'Italrugby, meglio puntare sul match di sabato prossimo in Galles. Qui a Parigi sarebbe già importante contenere il passivo, e andrebbe bene ripetere il -12 di due anni fa, anche se gli azzurri della palla ovale non hanno perso la voglia di stupire.

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