Italrugby, Parisse: "Sarà un anno importante"

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Sergio Parisse spera che l'Italia faccia il definitivo salto di qualità in questa stagione (Getty)
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Il capitano della nazionale italiana parla a circa un mese dall'inizio del Sei Nazioni: "Vogliamo portare a casa delle vittorie". Poi a settembre ci saranno i Mondiali in nuova Zelanda: "Gli All Blacks sono favoriti"

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Un mese all'inizio del Sei Nazioni 2001: sabato 5 febbraio, allo Stadio Flaminio di Roma, l'Italia del ct Nick Mallett affronterà l'Irlanda nella sfida che apre l'anno dei Mondiali. Quello del 5 febbraio è quindi un match dai molteplici significati, perché proprio il 5 febbraio del 2000 l'Italia, sempre al Flaminio, faceva il proprio esordio assoluto nel Sei Nazioni battendo la Scozia e perché contro l'Irlanda gli azzurri torneranno a sfidarsi otto mesi dopo a Dunedin, in Nuova Zelanda, nella partita che potrebbe valere la qualificazione ai quarti di finale del torneo iridato, traguardo finora mai raggiunto dall'Italrugby.

Per Sergio Parisse il 2011 coincide con la quarta stagione da capitano dell'Italia e il numero 8 è consapevole dell'importanza dell'anno: cosa si aspetta Parisse dal 2011 dell'Italia del rugby? "E' un anno molto importante - risponde il capitano -, non solo perché inizia con un torneo speciale come il Sei Nazioni ma anche perché segna il ritorno della Coppa del Mondo, una competizione dove l'Italia andrà con tanta ambizione e voglia di ben figurare. Ma i Mondiali sono lontani, e per noi è importante iniziare l'anno nel migliore dei modi con il 6 Nazioni, in cui dobbiamo migliorare rispetto al 2010".

L'anno azzurro si apre con l'Irlanda, poi ci saranno altri due impegni casalinghi nel torneo, quelli contro Galles (26 febbraio) e Francia (12 marzo). Obiettivi dichiarati? "Tre gare interne ci danno la possibilità di giocare con frequenza davanti al nostro pubblico - dice Parisse -: vogliamo chiudere il torneo con tanta confidenza e soprattutto con delle vittorie che ci facciano approcciare con fiducia il resto della stagione. L'Italia non è la squadra più forte del 6 Nazioni, ma ha tutto quello che serve per mettere in difficoltà ogni avversario. A Roma abbiamo sempre un grande tifo, è molto bello per noi giocatori e rappresenta una grande responsabilità nei confronti delle decine di migliaia di persone che credono in noi".

Dov'è che l'Italia deve migliorare rispetto ai Test Match del novembre scorso? "Novembre è iniziato sottotono a Verona con l'Argentina - ammette il Parisse -: i Pumas hanno segnato sull'unica palla di recupero del match, noi, anche per colpa mia, non siamo riusciti a finalizzare un paio di azioni. Contro l'Australia siamo cresciuti nel gioco d'attacco ed in mediana Gori ed Orquera hanno trovato subito un'ottima intesa. Il risultato contro l'Australia è stato un po' troppo pesante per quello che abbiamo fatto vedere, mentre abbiamo finito con una vittoria importante contro le Fiji. Sofferta, come tutte le nostre vittorie, ma non per questo meno significativa".

Edoardo Gori è stato la sorpresa dell'autunno azzurro "E' senza dubbio una delle note positive di novembre - sottolinea Parisse -. E' un mediano di mischia giovane, ma ha giocato due ottime partite e si è integrato bene nel gruppo". L'Italia deve lavorare per migliorare ancora in attacco? "Lo ribadisco - dice Parisse -: il sistema d'attacco che adottiamo è valido, quello che deve migliorare è il cinismo di noi giocatori e la nostra capacità di fare la differenza nelle occasioni da meta. Contro l'Australia abbiamo creato molte fasi offensive, ma non siamo stati capaci di concretizzarle. La sola differenza tra noi e le grandissime squadre, oggi, è questa".

Chi è la favorita del 6 Nazioni 2011? "Ogni anno il torneo è più equilibrato ma Francia, Inghilterra e Irlanda sono, non necessariamente in quest'ordine, le favorite - risponde -. La Francia viene da mesi difficili, ma è campione in carica e vorrà rifarsi. L'Irlanda non ha brillato a novembre ma è una squadra solida, molto esperta, che sta introducendo giovani di valore in un gruppo consolidato. La Scozia ha battuto il Sudafrica a novembre e l'Argentina due volte in estate, è la squadra del 6 Nazioni che abbiamo battuto con maggior frequenza e come noi è in crescita. Il Galles è forse la squadra in maggiore difficoltà tra quelle che affronteremo".

A settembre i Mondiali torneranno in Nuova Zelanda dopo quasi un quarto di secolo, ovvero la prima edizione del 1987: All Blacks favoriti d'obbligo? "Le tre favorite sono le squadre dell'Emisfero Sud: Nuova Zelanda, Australia e Sudafrica, con gli All Blacks che avranno addosso la pressione derivante dal giocare in casa ma anche la voglia di riscattare le delusioni delle ultime rassegne iridate. Sono i grandi favoriti, con Australia e Springboks che raggiungeranno le semifinali. Tra le europee, le uniche due in grado di ambire al podio sono Francia ed Inghilterra ma la Coppa rimarrà nell'Emisfero Sud".