Il 5 febbraio prenderà il via la 18esima edizione del torneo. L'augurio è che abbia inizio una nuova era per il rugby italiano, con tanti giovani ed entusiasmo. Intanto la squadra si è già radunata a Roma dove lavcora sotto gli occhi del ct O'Shea
Inizierà il prossimo 5 febbraio il 18esimo 6 Nazioni per la nazionale italiana di rugby. Ancora un 5 febbraio. Come quello del 2000. Il giorno dell’esordio al Flaminio contro la Scozia. Il giorno dei 29 punti di Diego Dominguez e della meta di Ciccio De Carli. Il giorno del 34-20 e della prima storica vittoria azzurra nel torneo rugbistico con più fascino al mondo. 17 anni dopo l’Italia riparte verso una nuova era che tutti ci auguriamo essere la migliore di sempre per il nostro rugby. L’era di Conor O’Shea. Per lui sarà l’esordio nel Torneo alla guida degli Azzurri. “Essere alla prossima Coppa del mondo in Giappone, nel 2019, la squadra che tutti vorrebbero evitare”. Questa la sua ambizione. Per farlo serviranno crescita e risultati. Dimenticando quel Cucchiaio di legno “conquistato” lo scorso anno e da cui troppo spesso abbiamo dovuto sorbire l’amaro brodo delle sconfitte. Anche quelle onorevoli che sconfitte, pur sempre, restano.
I primi allenamenti - La marcia verso il 6 Nazioni 2017 è già cominciata. Tre giorni di mini raduno a Roma, sui campi dell’Acqua Acetosa. Si lavora sotto l’occhio attento di O’Shea e dei suoi assistenti che dirigono fattivamente l’allenamento. Un allenamento interamente aperto a stampa e tifosi. Un allenamento al quale non hanno preso parte i giocatori che domenica sono scesi in campo coi club nell’ultimo turno delle coppe europee.
Parole d'ordine: giovani ed entusiasmo - Allenamenti, riunioni tecniche, creazione e consolidamento del gruppo. Un gruppo giovane con meno senatori degli scorsi anni e un leader, il capitano Sergio Parisse. Per lui sarà il 6 Nazioni numero 13, il nono da capitano. Due le novità fra i convocati del CT irlandese rispetto ai test di novembre dove era arrivata la storica vittoria contro gli Springboks sudafricani ma anche il KO di una settimana più tardi contro Tonga: Dario Chistolini e Federico Ruzza, l’unico giocatore senza caps fra i chiamati. Le Zebre sono la squadra con più convocati, nonostante l’ultimo posto in Pro 12, 15. Il Benetton Treviso ne porta 11, 5 azzurri giocano all’estero, 1 in Eccellenza, il tallonatore Sami Panìco. Mancano meno di 2 settimane al via del 6 Nazioni 2017 ma di fatto, per gli Azzurri, è come se già fosse iniziato.