Rispetto alla sconfitta contro il galles, sono 4 i cambi di formazione voluti dal ct della Nazionale per la partita contro l'Irlanda. Per il nostro allenatore, 35 presenze con la maglia della nazionale irlandese in carriera, non sarà una partita come le altre. E in conferenza stampa dice: "Abbiamo davanti una montagna da scalare"
Affronta il suo passato Conor O’Shea. Affronta la sua patria. Lui irlandese, 35 volte nazionale in carriera, sabato all’Olimpico cerca la prima vittoria da allenatore nel 6 Nazioni con l’Italia e contro l’Irlanda. Entrambe sconfitte all’esordio, Italia e Irlanda vivono momenti diversi. I verdi partivano come favoriti, assieme all’Inghilterra, per la conquista del torneo, ma all’esordio hanno perso, 27-22 ad Edimburgo contro la più bella Scozia degli ultimi anni. Una Scozia bella e, finalmente per loro, vincente. Sono due i cambi voluti da Joe Schmidt, CT dell’Irlanda, per il match di Roma. Ancora assente la stella, Jonny Sexton, tornano titolari Donnacha Ryan e Cian Healy. Sono 4, invece, le variazioni nel XV di partenze volute da O’Shea. Ritorna Simone Favaro, eroe del trionfo di novembre a Firenze sugli Springboks sudafricani che sembra aver superato i fastidi alla caviglia. Favaro che, lo ha annunciato lui stesso, a fine anno lascerà i Glasgow Warriors per andare ancora non si sa dove. In terza linea affiancherà Maxime Mbandà, seconda partita da titolare nel 6 Nazioni, e Sergio Parisse, per la 75^ volta in carriera capitano degli azzurri. In prima linea torna Leonardo Ghiraldini. In seconda, il sudafricano equiparato Dries van Schalkwyk prende il posto di Biagi e farà coppia con Fuser. Confermata la mediana, Canna-Gori, l’unico cambio fra i tre-quarti vede Angelo Esposito nuovamente titolare all’ala.
Le precedenti sfide - 26 i precedenti fra le due squadre. 4 successi azzurri. L’ultimo nel 2013, primo, e finora unico, trionfo sull’Irlanda nel 6 Nazioni. Sabato cerchiamo il bis. Ricordando i successi di fine anni 90 contro i verdi. I successi che prima socchiusero e poi spalancarono per l’Italia le porte dell’ingresso nel Torneo più antico e affascinante al mondo. Erano i tempi di Dominguez e Giovanelli, di Troncon e di Vaccari. Chissà che sabato non arrivi il tempo degli azzurri di Conor O’Shea, l’irlandese di Limerick che cerca il primo successo nel 6 Nazioni da allenatore contro la sua gente.
Il ct - "Abbiamo davanti una montagna da scalare per ottanta minuti", ha detto il Conor O'Shea nella conferenza stampa in cui ha annunciato il XV titolare per la sfida di sabato.