Rugby, Inghilterra-Italia 37-0 nel test match a Newcastle. HIGHLIGHTS

Rugby

Paolo Malpezzi

Ancora un ko per gli azzurri nell'ultima sfida prima del Mondiale di rugby. A Newcastle è battaglia soltanto per un tempo: per la prima volta nella storia delle sfide agli inglesi non mettiamo a segno neanche un punto

MONDIALI DI RUGBY, LA STORIA

Ancora una sconfitta per l’Italrugby nell’ultimo test premondiale contro l’Inghilterra. A Newcastle gli azzurri hanno perso 37-0, subendo quattro mete senza segnare alcun punto. L’impegno era proibitivo, dato che gli inglesi sono tra le squadre favorite per la conquista della Coppa del Mondo che parte in Giappone il 20 settembre. Inoltre mai nella storia l’Italia è riuscita a battere il XV della Rosa. Eppure è stato uno di quei match in cui l’illusione ha lasciato il posto alla delusione.

Primo tempo ok 

L’Italia ha illuso nei primi 40’ di gioco, quando sembrava poter reggere l’urto dei quotati avversari, tenendo l’impatto fisico inglese e limitando i temuti trequarti inglesi, a partire dallo sgusciante Johnny May, il più pericoloso tra gli uomini di Eddie Jones.
Per tenersi a contatto gli italiani sono stati però costretti a qualche fallo di troppo, puniti dal preciso piede di Owen Farrell: un calcio di punizione al 4’, un altro a metà tempo e uno in chiusura di prima frazione: al riposo l’Inghilterra è avanti 9-0.

Prime crepe

Un’Italia che ha retto dunque, anche oltre le aspettative. Nonostante qualche scricchiolio e qualche difficoltà creata agli uomini di O’Shea dalla gestione del gioco al piede dello stesso Farrell, con millimetrici calcetti a scavalcare o bucare la linea difensiva italiana o con calci alti sempre recuperati da mani inglesi, a sottolineare la superiorità dei padroni di casa nei duelli aerei.

Secondo tempo ko

L'Inghilterra è rientrata in campo trasformata per aggressività e ritmo ed è riuscita a marcare la prima meta già al 45’ con il mediano di mischia Ben Youngs.
Qui l’italia è sembrata andare in tilt e in sofferenza, fisica e mentale. Gli azzurri hanno iniziato a perdere gli impatti, sbagliare qualche placcaggio di troppo e subire nelle fasi statiche, soprattutto in rimessa laterale, dove alla fine saranno ben 6 i palloni persi.

Senza scampo

Per gli azzurri è iniziata una mezz’ora in apnea. L’Inghilterra ha colpito senza pietà, strapazzando l’avversario e marcando senza troppe difficoltà altre tre mete, con Genge e Marchant, alla loro prima marcatura internazionale e infine al74’ anche con Watson.

Lezione inglese 

L’Italia di O’Shea vola in Giappone senza poter sorridere: ancora una volta contro un avversario di caratura superiore è rimasta in partita solo fino al primo strappo serio, nel ritmo di gioco e nel punteggio. Poi non è riuscita a reagire, a contenere il distacco, rendendo il buon primo tempo solo altra materia di rimpianto. Resta anche una pessima curiosità statistica: mai nelle sfide contro l’Inghilterra l’Italia era rimasta a secco di punti, senza riuscire a muovere il punteggio rispetto allo zero di inizio match.