Rugby, Italia-Uruguay: c'è un solo risultato possibile

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Francesco Pierantozzi

Francesco Pierantozzi

©Getty

Terzo test match per gli Azzurri che sabato, a Parma, sfidano l'Uruguay, live su Sky Sport Arena dalle ore 13.30. Tre i precedenti, tutti vinti dall'Italia, ma sono uno giocato in casa, ad Avezzano, nel lontano 1999

ROTTURA DEL CROCIATO SINISTRO PER MARCO RICCIONI

C’è un solo risultato possibile: la vittoria. L’Italia contro l’Uruguay deve segnare il territorio del…ranking, dimostrare di essere una squadra di prima fascia. Qualcuno magari sorriderà, pensando alle 16 sconfitte consecutive o al fatto che nelle ultime 49 partite giocate siano arrivati solo 6 successi, nessuno dei quali con nazionali “top” ma con Fiji, Giappone, Georgia, Russia, Namibia e Canada, però proprio questa è la ragione per cui non si può sbagliare. Tre i precedenti, tutti vinti dagli azzurri, uno solo in Italia, ad Avezzano nel 1999. Da 14 anni non si gioca questa sfida. Attenzione però: l’Uruguay si è appena qualificato, battendo nettamente gli USA, per il Mondiale del 2023 in Francia e sarà nel nostro girone. Un motivo in più per ribadire il concetto della superiorità italiana

La formazione: sette cambi per l'Italia

Sette cambi azzurri, sostanzialmente metà squadra. Promozione dalla Nazionale A (la seconda squadra per capirci), che ha battuto l’Uruguay (31-13) la scorsa domenica a Padova, di Pierre Bruno, debuttante, all’ala, e ritorno dell’equiparato sudafricano Braam Steyn in terza linea. Lo zoccolo duro, quelli sempre presenti, è rappresentato dall’apertura Garbisi, da Brex e Ioane tra i trequarti e dai due flanker Negri e Lamaro, il capitano. Tra questi ci sarebbe stato sicuramente il pilone destro Riccioni che si è rotto il crociato di un ginocchio nel match di Treviso con l’Argentina. In quel ruolo, con Zilocchi e Simone Ferrari KO, l’emergenza porta allo spostamento di Nemer da sinistra a destra in prima linea.

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Il rugby uruguaiano

L’Uruguay, come si sa, è conosciuto soprattutto per il calcio, ma il rugby ha una lunga storia, ultracentenaria, una buona tradizione con più di diecimila tesserati per una popolazione di circa tre milioni e mezzo di persone, con 26 club e la presenza in molte scuole. Quando si parla di rugby uruguyano tutti ricordano la storia dei sopravvissuti delle Ande, quei giocatori dell’Old Christians Club che, con amici e familiari, in volo verso il Cile si schiantarono sulla Cordigliera. Stremati dal freddo e dalla fame finirono per sopravvivere col cibarsi dei resti dei compagni morti, una tragica vicenda narrata nel libro Tabù e nel film Alive. Difficile parlare di rugby anche se sono passati quasi cinquant’anni. L’Uruguay ha pochi professionisti, per lo più nelle serie minori francesi, e nomi del recente passato come Lemoine, Capo Ortega, una leggenda a Castres, e Diego Ormaechea, il cui figlio sarà in panchina a Parma. La tradizione continua, speriamo anche quella dei risultati

Appuntamento sabato 20 novembre alle ore 14.00 per Italia-Uruguay. Live da Parma (Stadio Lanfranchi) su Sky Sport Arena.