Sei Nazioni, le nuove regole per la mischia: cosa cambia

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World Rugby propone l’adozione del “piede freno” per i tallonatori per verificare l’impatto sia sul gioco, con la potenziale riduzione di crolli e reset, che sulla sicurezza dei giocatori, sottoposti a forti traumi cervicali e della colonna vertebrale. Sarà verificato nei tre tornei maschile, femminile e under 20

I grandi tornei sono spesso momenti importanti per poter provare nuove indicazioni, spesso sul campo e dal punto di vista tattico, ma anche regolamentare. Nel Sei Nazioni molti sono stati gli esperimenti e le visioni, a volte al limite dell’imprevisto e del sensazionale, si pensi alla famosa giocata Fox brevettata da Brendan Venter con l’Italia, ma pure innovazioni che hanno scardinato un sistema consolidato da decenni come quello dell’introduzione dei punteggi secondo il metodo più diffuso dei 4 punti a vittoria con bonus aggiuntivi offensivi per le quattro mete marcate o difensivi per sconfitte con uno scarto di 7 o meno punti. Quest’anno la novità riguarderà il regolamento e nella fattispecie la mischia, uno dei fondamenti cardine del gioco ma anche tra i punti più contestati.

Focus su sicurezza e reset

Due soprattutto gli oggetti del contendere: i tempi e la salvaguardia della sicurezza e del benessere fisico dei giocatori. I tanti minuti che passano tra una mischia e l’altra in caso di reset, crolli e altre situazioni, in Italia hanno quest’anno portato ad esempio all’adozione di un sistema sperimentale di sosta in cui il tempo viene fermato prima dell’introduzione e dell’uscita del pallone, diminuendo nettamente i tempi morti ma prolungando quelli della partita. Nel Sei Nazioni, invece, verrà introdotta una nuova regola sperimentale già provata e che sarà verificata su volontà della massima entità internazionale, World Rugby, dopo aver consultato tutti gli organismi principali, compresi quelli che curano il welfare dei giocatori, e addetti ai lavori: ex campioni internazionali, allenatori e arbitri. Una regola che in realtà dalle nostre parti già esiste ma che non sempre trova applicazione. Cosa succederà nello specifico? Osservato speciale sarà il tallonatore che durante i tempi di ingaggio – bassi/lega per l’Italia, in inglese l’arbitro chiama crouch/bind – dovrà tenere in estensione verso l’avversario diretto il cosiddetto “piede freno”. Solitamente tra le due chiamate, il giocatore è solito invece spostare il piede e appoggiare la testa sulla spalla del diretto avversario, mantenendo così l’equilibrio, andando a portare maggiore spinta d’impatto con gli arti inferiori, ma allo stesso tempo sollecitando notevolmente il collo e, dal punto di vista del gioco, rischiando spesso crolli dei pacchetti e conseguenti reset e rifacimenti.

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Punizione con calcio libero

L’obiettivo duplice è quindi quello di garantire meno pressione su collo e colonna vertebrale, e allo stesso tempo poter dare maggiore stabilità alla mischia. Chi non osserverà la regola, che sarà applicata in tutti i tornei del Sei Nazioni compresi under 20 e femminile, sarà punito con un calcio libero. Una regola che segue l’attenzione tenuta negli ultimi anni in particolare per quanto concerne i traumi cervicali e il fenomeno della cosiddetta concussion. “Vogliamo che il rugby sia al miglior livello possibile per coloro che lo guardano e che lo praticano – ha dichiarato il CEO di World Rugby, Alan Gilpin -, e questa sperimentazione ci permetterà di capire se riusciremo ad avere un impatto sia sul gioco che sulla sicurezza degli atleti”.

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