Test match, l'Italrugby batte il Portogallo a Lisbona: 38 a 31 il finale. Ora la Romania

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Successo degli Azzurri a Lisbona per 38 a 31. Vittoria in extremis e più sofferta del previsto Venerdì prossimo, a Bucarest, il secondo test del tour estivo contro la Romania

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L’Italia inizia il tour estivo superando il Portogallo a Lisbona per 31-38, in fondo ad ottanta minuti in cui i padroni di casa, ventesimi nel ranking internazionale, tengono testa con grande efficacia agli ospiti, che sono nel finale riescono a ribaltare il risultato evitando quella che sarebbe stata la seconda sconfitta nella storia contro il XV lusitano, a cinquant’anni dall’unica battuta d’arresto registrata a Coimbra contro la nazionale amaranto.

Con una mediana inedita - Da Re all’apertura all’esordio e Fusco alla prima da titolare - gli Azzurri faticano soprattutto nel primo tempo a trovare ritmo e intesità, che non mancano per contro alla squadra di casa, brava a cogliere da subito le difficoltà della squadra di Crowley ed a metterla in difficoltà per tutto l’arco del match.  Il primo quarto d’ora è tutto dei padroni di casa, che prima muovono il tabellone con un piazzato del mediano di mischia Marques, poi si vedono concedere dalla direttrice di gara Davidson una meta di punizione al termine di una sventagliata al largo dei trequarti su cui Marin interviene in modo scorretto, placcando alto l’ala portoghese: 10-0 e giallo per il giovane centro azzurro.

L’Italia, pur in inferiorità si scuote intorno al ventesimo, porta un lungo attacco sul primo vero possesso e trova una penaltouche in profondità, innescando un maul che porta il Portogallo a difendere a ridosso della propria linea. Sul punto d’incontro che ne nasce, il numero nove azzurro Alessandro Fusco, alla prima da titolare, è bravo a trovare il buco e toccare oltre la linea: Da Re, ancora impreciso, non trasforma: ci si avvicina alla mezzora, dopo il waterbreak, con i padroni di casa in vantaggio 10-5

A pareggiare i conti, poco dopo, ci pensa Leonardo Marin che si fa perdonare il giallo di poco prima andando a stoppare un calcio di liberazione e andando a recuperarlo per toccare in meta: 10-10 dopo che Da Re fallisce per la terza volta, questa volta da posizione estremamente defilata. Sembra poter essere l’inizio di un cambio d’inerzia nell’incontro, ma allo scadere è il Portogallo a riportarsi davanti con una bella azione alla mano che trova sguarnita al largo la difesa azzurra e manda in meta l’ala Marta: Marques trasforma e si va a riposo sul 17-10 per i padroni di casa.


Si riparte e sono ancora gli uomini di Lagisquet a dare prova di grande capacità di manovra, capitan Appleton attacca la linea difensiva italiana, è ben sostenuto dai compagni, tiene vivo il pallone e va a rincoquistarlo per finalizzare la meta del doppio break, 24-10. Crowley inizia a dare spazio alla panchina, rientra in azzurro Lucchesi dopo l’infortunio al gomito subito in febbraio a Dublino e l’esperienza di Ruzza, entrato per Zambonin, regala subito un offload di pregio che innesca la terza meta azzurra, con Padovani che si invola: questa volta Da Re non sbaglia e realizza i suoi primi punti internazionali, 24-17.

A un quarto d’ora dalla fine l’Italia è nuovamente in inferiorità numerica: il Portogallo ne approfitta subito, gioca due fasi, cambia senso, trova l’Italia mal posizionata e manda ancora in meta Rodrigo Marta. Gli Azzurri hanno la forza mentale per non arrendersi, mettono sul piatto la maggiore esperienza internazionale, tornano nei ventidue e fanno valere il peso specifico del proprio pack: rimessa da punizione, maul ed è Cherif Traorè a sfondare per la meta del possibile pareggio italiano. Opportunità che dalla piazzola Padovani non fallisce, portando il risultato sul 31-31.  Si riparte ed il calcio di riavvio diventa l’episodio decisivo dell’incontro, l’ala lusitana Marta - sino a quel momento protagonista e uomo del match con due mete - fa rovinare a terra Pettinelli sulla presa al volo, viene ammonito e lascia i suoi in inferiorità numerica. Lamaro e compagni risalgono il campo, ottengono una penaltouche, imbastiscono il maul invece di andare per i pali, perdono il pallone avanzando. 
 

Sembra finita, ma il pacchetto italiano e la prima linea con Traorè, Lucchesi e Neculai conquista un secondo calcio di punizione. Ancora niente pali, ma questa volta il maul non perde il possesso, il Portogallo ricorre al fallo per evitare lo sfondamento e Davidson assegna la meta di punizione: è 31-38 e l’Italia riesce, in extremis, a portare a casa una vittoria molto più sofferta di quanto fosse lecito pronosticare. Venerdì prossimo, a Bucarest, il secondo test del tour estivo contro la Romania.