Rugby, regalò una banana a un compagno: Nemer squalificato fino a giugno per razzismo

LA DECISIONE
©IPA/Fotogramma
nemer_rugby_ipa

Il pilone della Benetton e della Nazionale squalificato fino al 30 giugno per aver regalato una banana marcia al suo compagno di squadra Traorè: “Il razzismo non farà mai parte della mia vita, ma accetto la decisione. Dispiace aver causato un danno al mio compagno, alla squadra e allo sport che amo" 

ascolta articolo

"Il razzismo non ha e non avrà mai alcun ruolo nella mia vita, come non dovrebbe averne nella vita di ognuno di noi. Sono fortemente rammaricato da quanto è accaduto, dalla stupidità del mio gesto, dal dispiacere causato ad un amico, dall'aver arrecato danno alla mia squadra, ai compagni, al Paese che rappresento ed al Gioco che amo". Queste le parole del giocatore di rugby della Benetton e della Nazioale Ivan Nemer dopo la squalifica fino al 30 giugno per aver regalato una banana marcia al suo compagno di squadra Traorè. 

La decisione del Tribunale Federale

"La sanzione è stata irrogata dal Tribunale Federale - si legge nel comunicato ufficiale - successivamente alla richiesta di rinvio a giudizio della Procura Federale ed in osservanza del Regolamento di Giustizia FIR e della Regola 18 di World Rugby, sulla base delle indagini svolte in relazione a quanto verificatosi in occasione di un pranzo privato organizzato dagli atleti della Benetton Rugby il 20 dicembre e pubblicamente reso noto a mezzo social media dal compagno di squadra di Ivan Nemer, Cherif Traorè, ed alla successiva richiesta di patteggiamento".

"Quanto è accaduto non mi rappresenta"

"Vengo da un Paese multiculturale come l'Argentina, dove le culture si mescolano da oltre un secolo, e divido da sempre lo spogliatoio ed il campo con compagni ed amici provenienti da tutto il mondo. Quanto è accaduto non mi rappresenta, ma al tempo stesso deve farmi e farci riflettere su quanto ancora debba essere fatto per modificare la nostra cultura, superare gli stereotipi più beceri, avvicinarci gli uni agli altri ancor più di quanto già non accada - ha spiegato il pilone -. Accetto la squalifica e il percorso di reinserimento con serenità ma soprattutto confido, nei mesi e negli anni a venire, di poter contribuire con la mia testimonianza a sensibilizzare sempre più giovani rugbisti su temi che devono essere affrontati e compresi per rendere migliore non solo il nostro sport, ma il mondo in cui viviamo", ha concluso Nemer.