Dolce stil novo Italia, ma ora serve una vittoria

Rugby
Francesco Pierantozzi

Francesco Pierantozzi

Battere l'Italia non è più scontato: anche la sconfitta dell'Olimpico contro l'Irlanda ha messo in mostra la crescita degli azzurri, che ora hanno uno stile sempre più riconoscibile. Ma ci sono ancora da limare alcuni difetti in vista del prossimo match col Galles, dove servirà una vittoria

ITALIA-IRLANDA 20-34. HIGHLIGHTS

ascolta articolo

Vincere contro l’Italia è difficile. Non si va a Roma perché la città è bella, c’è il Papa e la partita è giusto un pretesto, con successo scontato. Non è più così. Nemmeno per chi è in testa al ranking mondiale, per chi vuole portarsi a casa la Rugby World Cup del prossimo autunno, per chi è in testa al Sei nazioni e vuole il Grand Slam. Nemmeno per l’Irlanda insomma, che ha pure in squadra il miglior giocatore del mondo, "award" alla mano, per chi ha vinto in Nuova Zelanda contro gli All Blacks, per chi ha distrutto la Francia... E si potrebbe continuare all’infinito, l’elenco è voluto per dire che l’Italia si è guadagnata il rispetto anche dell’Irlanda, non ha mollato mai, è stata in partita fino a dieci minuti dalla fine, e, soprattutto, ha giocato da Italia…

Lo stil novo

Cosa significa giocare da Italia? Avere uno stile proprio, diverso, un DNA azzurro. Usare la palla per contrattaccare dai propri 22, con variazioni continue e spettacolari, assumendosi rischi e correggendo sempre di più i difetti, tipo errori di gestualità, palloni persi, infrazioni… Uno stile che, partita dopo partita, è sempre più riconoscibile, con una fiducia nei propri mezzi che mai si era vista nelle ultime stagioni. E con nomi che ormai si cominciano a riconoscere e con nomi nuovi che si aggiungono: da Lorenzo Cannone a Brex, per finire a Pierre Bruno, genovese, autore di una grande partita, meta di intercetto compresa.

Un momento di gioco all'Olimpico tra Italia e Irlanda - ©LaPresse

I difetti

Certo, se alla fine perdi (20-34), anche se hai di fronte la squadra numero 1 al mondo, qualcosa che non va deve esserci e non si può essere contenti, concetto ribadito un po' da tutti. Le performance migliorano ma contro l’Irlanda non sono andati bene i punti di incontro, situazione con placcato e placcatore, con tanti (…troppi) palloni persi, rubati e nessuno recuperato. La mischia, anche per qualche giudizio così così dell’arbitro scozzese Adamson, non ha fatto la differenza. Si può recriminare per un inizio con qualche placcaggio sbagliato e due mete subite un po’ troppo facilmente e per qualche errore di esecuzione in attacco. Serve più continuità, la strada è giusta, lo stile è riconoscibile e il Galles sta arrivando. L’11 marzo servirà anche la vittoria.