Italia, contro il Giappone una "prova riuscita"

Rugby
Francesco Pierantozzi

Francesco Pierantozzi

L’Italia batte il Giappone 42-21, segnando 5 mete e mostrando un’ottima condizione fisica. Adesso si va in Francia, il Mondiale comincia l’8 settembre, l’Italia inizia il 9 con la Namibia

GLI HIGHLIGHTS DI ITALIA-GIAPPONE

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Prove finite. Prove riuscite. L’Italia batte il Giappone, bene, 42-21, segnando 5 mete, mostrando un’ottima condizione fisica (sono lontani i cali nel finale che per tanti anni ci hanno accompagnato), una difesa efficace, una buona conquista, e la brillantezza di giocatori come Ioane (3 mete segnate) e Capuozzo, che sembra vedere prima quello che potrà succedere. Aggiungiamo la piazza di Treviso, calore e competenza, passione e presenza, i tanti giocatori del Benetton in campo 12 su 23, 9 nei primi 15, 8 su 8 in mischia, e gli occhi lucidi del freddo Kieran Crowley, di poche parole, e sempre in inglese, ma con un cuore italiano e trevigiano, per la sua ultima partita nel nostro paese e nella sua città di adozione. Adesso la Francia e la missione impossibile, dopo quella possibile…ovvero battere con bonus offensivo (4 mete segnate) Namibia e Uruguay per poi affrontare All Blacks e Francia col sogno dei quarti di finale mai raggiunti.

Cosa migliorare

Certamente qualcosa da sistemare c’è. Prendiamo la maul da rimessa laterale, o, se preferite, il cosiddetto raggruppato penetrante, che è stato disinnescato con stile neozelandese alla Crusaders dai giapponesi, allenati, non a caso, da uno staff di ex uomini All Blacks (Jamie Joseph, Tony Brown, John Mitchell). Poi il punto di incontro, pulizia non efficace, sostegno tardivo e palloni persi. Qualche incertezza in touche. E un po’ di rilassamento, forse latino, dopo le mete segnate, sulle riprese del gioco, i “restart”, con recuperi dei giapponesi. 

I punti di forza

Quando Paolo Garbisi è a posto tutto funziona meglio. Il suo gioco al piede è fondamentale, dà sicurezza ed è un punto di riferimento. Se si è in avanzamento poi non se ne può fare a meno. Tommaso Allan è stato sicuro e preciso da estremo con l’opzione Capuzzo da ala. Si è capito che Odogwu sarà il vice Brex se dovesse servire, anche se non ha avuto la possibilità di giocare qualche minuto da numero 13. Applaudito molto e con convinzione Giacomo Nicotera, solita e solida prestazione, duro e punto fisso della nazionale. Non male Varney, Page-Relo è stato brillante nei minuti finali, con tanto di meta, e il killer del breakdown, Manuel Zuliani, nei minuti che ha avuto a disposizione, ha fatto vedere cosa sa e può fare. Di Ioane abbiamo detto e potrebbe bastare il tabellino con le sue 3 mete segnate. Solo Nemer è uscito acciaccato con una caviglia malmessa, speriamo non sia nulla di grave. Perché la nota più negativa dei test match pre-mondiali è e resta la perdita di Tommaso Menoncello. Adesso si va in Francia, il Mondiale comincia l’8 settembre, l’Italia comincia il 9 con la Namibia a Saint Etienne. Proprio dove nel 2007 ha lasciato la più che possibile qualificazione ai quarti contro la Scozia.