Rubgy, i ragazzi dell'AIPD protagonisti nel terzo tempo Città di Castello

Rugby
rugby_terzo_tempo_citt_castello_rugby_2

Un terzo tempo all’insegna dell’amicizia, con i ragazzi dell’associazione AIPD (Associazione italiana persone down) che hanno servito cibo e bevande ai giocatori delle squadre Città di Castello di Rugby e Amatori Ascoli al termine dell’ultima sfida di campionato conclusa 45-6 per i padroni di casa

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI SKY SPORT

ascolta articolo

Si è svolto nella giornata di domenica 7 aprile a Città di Castello il ”terzo tempo” all’insegna dell’amicizia fra i tavoli, diretto dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down). Al termine della sfida, le persone dell’associazione, guidati dalla Presidente Tiziana Pescari e dagli altri componenti, si sono trasformati camerieri per un giorno per servire pietanze e bevande ai giocatori delle squadre che da poco avevano terminato la sfida, terminata sul punteggio di 45-6 per i padroni di casa. I ragazzi, inoltre, hanno indossato la maglia (realizzata dall’artista Andrea Lensi) con i disegni antirazzismo e contro la discriminazione, che rappresenta l’impegno per una pratica agonistica etica, dentro e fuori dal campo di gioco. I tratti neri su fondo bianco indicano la “Ruck”, ovvero la “mischia” rugbistica, ovvero la lealtà e il rispetto dell’altro.

"Ragazzi parte della famiglia del Città di Castello"

Così ha commentato l'iniziativa il presidente di Città di Castello Rugby, Marco Notarianni: “La nostra società ha come obiettivo la realizzazione di molte attività che, oltre al lato sportivo, sappiano andare oltre. Creare una forte attenzione sociale. Una delle attività più importanti è quella del progetto ‘terzo tempo’ nel quale i ragazzi dell’associazione ci aiutano nel servire a tavola i giocatori durante il terzo tempo, e sono ormai una parte integrante della famiglia del Città di Castello Rugby”. 

Pescari: "Le persone down sono una risorsa per la società"

Queste, invece, le dichiarazioni di Tiziana Pescari, referente dell’AIPD: “Per le persone down è fondamentale poter dimostrare di essere una risorsa per la società e lo sport è un ambiente nel quale la passione unita alla spontaneità trova ancora maggiori stimoli”.