Rugby, Italia under 20: il podio mancato come stimolo per il futuro
SEI NAZIONIIl Sei Nazioni di categoria si chiude con l'inaspettata vittoria della Francia grazie al crollo dell'Inghilterra in Galles. Per gli Azzurri allenati da coach Santamaria un quarto posto che fa ben sperare vista la gioventù del gruppo
In un torneo particolare, vissuto tra alti e bassi, l'Italia under 20 conferma il quarto posto dello scorso Sei Nazioni di categoria, ottenendo 2 vittorie e chiudendo davanti a Scozia e Irlanda. Considerando che si tratta di un gruppo particolarmente giovane, ricco di ragazzi classe 2006 che avranno di fronte ancora un altro anno di under 20 per crescere, il Sei Nazioni della squadra di Santamaria si può considerare positivo, seppur con degli aspetti da migliorare. Certo, aver sfiorato il podio per poi perderlo (a causa dell’inaspettata impresa del Galles sull'Inghilterra) brucia, ma può essere anche un ulteriore stimolo per il futuro.
Una squadra che può crescere
Il reparto trequarti visto in questo torneo è forse il migliore, per qualità, venuto fuori dall'Italia under 20 negli ultimi anni. Malik Faissal è un cacciatore di mete che non ha fatto rimpiangere l’ex U20 Scalabrin, la coppia di centri Todaro-Zanandrea è stata una delle sorprese più belle del torneo, mentre nelle ultime due giornate è esploso Alessandro Drago, anche lui dotato di notevoli doti realizzative, mentre nelle precedenti partite anche Jules Ducros si era rivelato un giocatore molto pericoloso in attacco. Davanti, la mischia è andata in crescendo, soffrendo tanto nelle prime partite ma raggiungendo una stabilità proprio in quella che sulla carta doveva essere la più difficile davanti, contro l'Inghilterra. Questo miglioramento nelle fasi statiche ha avuto conseguenze positive su tutto il gioco dell'Italia, che ha avuto palloni più rapidi e puliti e ha potuto spingere maggiormente sull’acceleratore, anche grazie ad avanti molto dinamici come Casartelli e Milano e a ottimi saltatori come Redondi e Midena che in touche hanno sempre fatto bene. A livello di individualità, ci si aspetta tanto anche da Enoch Opoku, che ha delle doti fisiche notevoli ma è riuscito a mostrarle solo in parte, e imparando ad usarle nel modo giusto può essere potenzialmente un crack in seconda linea.
Le cose da migliorare
Proprio perché si tratta di un gruppo molto giovane che rispetto ad altre squadre ha cambiato di più passando dal 2024 al 2025, all’inizio l'Italia ha fatto un po' fatica a trovare l'amalgama. Il successo con la Scozia è arrivato con tanta voglia di combattere e grazie a delle ottime individualità, che però non sono bastate contro il Galles dove è venuto fuori forse il problema principale che questa squadra deve risolvere: la gestione delle situazioni di vantaggio. L'Italia ha fatto le cose migliori nella prima parte dei match e poi quando si è trattato di inseguire, come nella rimonta contro la Scozia e nell'aver tenuto testa a un'Inghilterra che voleva chiudere la partita in un tempo e non c’è riuscita. Contro Galles e Irlanda è partita benissimo e poi è calata alla distanza: nella seconda occasione la coesione di un gruppo ormai pienamente unito ha fatto la differenza nel mantenere il vantaggio, mentre contro i gallesi il caso nella ripresa è costato la partita. In vista del Mondiale, dove si giocherà ogni 5 giorni e ci sarà quindi meno tempo per preparare le partite, sarà l'aspetto sul quale coach Santamaria e il suo staff dovranno maggiormente lavorare, consapevoli di avere a disposizione un gruppo che ha voglia di lottare e che non si arrende nelle situazioni di difficoltà. Lo ha dimostrato proprio nel finale di Sei Nazioni, rialzandosi dopo una pesante sconfitta contro la Francia che avrebbe potuto condizionare l’intero torneo.
Le altre
Doveva essere il Sei Nazioni dell'Inghilterra, ed effettivamente lo è stato fino al 10' della sfida finale col Galles. Poi un crollo verticale che ha quasi dell'incredibile, anche se delle avvisaglie si erano viste già contro l’Italia. Dopo un torneo dominato gli inglesi sono colati a picco, forse per la troppa pressione, forse per un po' di presunzione, e regalando il torneo a una Francia che nonostante la netta sconfitta nello scontro diretto non ha mai mollato, restando attaccata alla classifica con i denti e con le unghie e cogliendo il momento giusto per prendersi il torneo. Bella conferma da parte del Galles, che nel periodo peggiore della sua nazionale maggiore sta tirando fuori prospetti interessanti per il futuro. Qualche segnale positivo arriva anche dalla Scozia, che invece ha vissuto anni particolarmente duri a livello giovanile e che in questo Sei Nazioni è tornata ad ottenere dei risultati. Una sorpresa, in negativo, è stata l'Irlanda, passata dal lottare stabilmente per il Sei Nazioni under 20 (spesso vincendo) a un clamoroso ultimo posto. In pochi si sarebbero aspettati una debacle del genere: il Mondiale in Italia dirà se si è trattato solo di un torneo in cui è andato tutto storto o se davvero questa squadra non può fare di più.
A cura di Onrugby.it