Il Rugby Championship non è mai stato così incerto

Rugby Championship, ovvero il 4 Nazioni dell’emisfero sud. Come il nome lascia intendere, il vero corrispettivo down under del 6 Nazioni che tutti abbiamo imparato a conoscere. Si sfidano per il titolo quattro big del mondo ovale: l’Argentina, l’Australia, i campioni del mondo del Sudafrica e la squadra più famosa del globo, gli 'All Blacks' neozelandesi, quattro delle prime sette squadre del ranking mondiale. Iniziato come Tri Nations nel 1996, il torneo si è allargato nel 2012 con l’ingresso dei Pumas argentini, che alla terza edizione hanno trovato la prima vittoria, 21-17 sull’Australia. Se parliamo di titoli, allora vediamo una tabella ‘tuttanera’: 20 volte su 29 hanno trionfato gli 'All Blacks', 10 su 13 da quando è arrivata l’Argentina. Campioni in carica sono però gli 'Springboks' sudafricani, che dal 2023 hanno praticamente dominato il mondo ovale. 'L'anno dell'equilibrio', così può essere definito questo 2025 per il Rugby Championship. Tutte le squadre hanno perso almeno due partite, come non accadeva dal 2022, quanto alla fine vinse la Nuova Zelanda di un solo punto sul Sudafrica. L’attuale classifica vede proprio gli 'Springboks' in testa con 15 punti, contro i 14 della Nuova Zelanda, gli 11 dell’Australia e i 9 dell’Argentina, unica a non poter vincere il torneo a 80’ dalla fine della competizione. AUSTRALIA-NUOVA ZELANDA – Sky Sport Arena ore 12.05 Una rivalità paragonabile a Italia-Francia o Brasile-Argentina. L’ultima sfida dell’anno tra le due squadre si gioca a Perth, solo la terza volta per lo scontro trans-tasmaniano nel western Australia, dove finora è arrivato un successo a testa. Le statistiche generali dicono però ben altro: i 'Wallabies' non battono gli arci-rivali dal 2020, nel Championship hanno solo il 13% di vittorie contro i neozelandesi e hanno già dovuto soccombere 33-24 sette giorni fa, lasciando la Bledisloe Cup ai neozelandesi per la 23esima stagione consecutiva! STATO DI FORMA L’Australia d’altronde vive anni complicati: al Mondiale 2023 è uscita ai gironi, in estate ha perso la serie contro i 'Lions' britannici e prova a riscoprirsi competitiva nonostante le difficoltà extra-campo, sia economiche, che di popolarità nel cuore dei tifosi. Anche gli 'All Blacks' hanno i loro problemi, lontani dall’essere la squadra che ‘tremare il mondo fa’. Il Ct Scott Robertson è stato invocato per anni alla guida dei 'tuttineri', ma i risultati e le prestazioni sono altalenanti, il talento non è indiscusso come nei momenti migliori e infatti nel Championship hanno perso in Argentina e in casa con gli 'Springboks'. Un 43-10 che rappresenta la sconfitta con maggior scarto subita nella storia! PROTAGONISTA Il giocatore più atteso sarà Cam Roigard, talento di qualità e solidità paragonabili alle proprietà del cristallo. Il mediano di mischia degli 'All Blacks' è spesso stato fermo ai box negli ultimi due anni, ma ha dimostrato talento, versatilità , rapidità e intelligenza. I suoi sostituti spesso non hanno convinto, mentre lui nelle ultime 8 partite in nazionale ha marcato 6 mete, compresa una doppietta nell’ultimo match contro l’Australia, al rientro da uno dei tanti stop fisici. ARGENTINA-SUDAFRICA – Sky Sport Arena ore 15.00 STATO DI FORMA L’ultimo match del Rugby Championship andrà in scena a Londra. Luogo insolito, seppur non inedito per il torneo . Per i 'Pumas' si tratta di massimizzare i profitti, l’incasso degli 82mila posti di Twickenham sarà notevolmente maggiore di quelli degli stadi argentini . I sudafricani avranno uno spostamento più facile, giocheranno a un orario loro più consono e saranno quasi in casa, vista l’ampiezza della comunità Bokke in Inghilterra e a Londra in particolare. Non che servissero agevolazioni a una squadra che ha vinto 67-30 lo scontro diretto del quinto e penultimo turno, ma i sudafricani hanno imparato in questo Championship a non sottovalutare gli avversari . Sfrondati alcuni manierismi tecnico-tattici, tornati all’essenza del loro gioco fatto soprattutto di ritmo e dominio fisico, gli 'Springboks' sono di nuovo primi in classifica e favoriti per la vittoria finale. I 'Pumas' a Durban però hanno ceduto solo nella ripresa, all’intervallo erano sotto 25-23 e nelle giornate giuste possono battere chiunque. Proveranno a ripetere il cammino 2024, quando sconfissero almeno una volta tutte e tre le avversarie del Championship. PROTAGONISTA Il giocatore più atteso sarà Sacha Feinberg-Mngomezulu, apertura del Sudafrica. Un ragazzo di soli 23 anni, il classico predestinato, arrivato al rugby internazionale con aspettative enormi, che è sbocciato definitivamente alla 14esima presenza in nazionale maggiore. Proprio contro l’Argentina in casa ha battuto il record di punti segnati da uno 'Springbok' in una singola partita, marcandone ben 37 in un match dove sembrava davvero che nulla potesse fermarlo. Nato a Città del Capo, Sacha ha alle spalle una famiglia non banale: la madre Maxhosazana Mngomezulu è un’avvocata di etnia Zulu, mentre il padre Nick Feinberg, giornalista radiofonico e non solo, è nato in Inghilterra, dove si era rifugiato il nonno Barry, attivista anti-apartheid. Il nome deriva da Sasha, dato che nelle vene di famiglia scorre anche sangue russo. MY FRIEND, THE END Tre pretendenti al titolo e una guastafeste altamente pericolosa, non potremmo chiedere di più all’atto finale del Rugby Championship. Match conclusivi forse non solo dell’edizione 2025. L’anno prossimo la sorte del torneo è incerta: inizierà la Nations Cup, nuova competizione per nazionali di World Rugby, con match a luglio e novembre, mentre ad agosto la Nuova Zelanda si è accordata col Sudafrica per un tour nella terra degli 'Springboks', lasciando fuori 'Pumas' e 'Wallabies'. E allora se dovesse essere l’ultimo ballo, che sia indimenticabile.

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Il Rugby Championship non è mai stato così incerto

Paolo Malpezzi