Baseball, Aaron Judge infiamma l'Home Run Derby: il "Giudice" ci sarà
Sport USALa nuova stella degli Yankees, lo sportivo del momento negli States, ha confermato la partecipazione all'Home Run Derby, evento che farà da antipasto al grande appuntamento in programma il giorno dopo: l'All Star Game
Quanti polizieschi, film o telefilm di avvocati ambientati a New York abbiamo visto? Tanti! In quanti di noi potevamo però pensare di trovare la riproduzione di una corte di tribunale all’interno di uno stadio di baseball? Una nuova realtà che prende piede nella Grande Mela. Magia della creatività a stelle e strisce, ma soprattutto del personaggio sportivo del momento negli Stati Uniti. La Aaron Judge mania ha portato gli Yankees a superarsi. In onore del "Giudice" hanno ricreato sugli spalti del nuovo Yankee Stadium una sorta di tribunale. Diciotto sedie dove altrettanti fortunati tifosi della squadra vengono invitati a scelta dal personale marketing della franchigia una volta entrati col loro biglietto, in questa sezione esclusiva, muniti di toga nera col numero 99 e di martelletto di gomma col simbolo NY. Una bella e gioiosa idea per sfruttare il trend del momento, ma che offre anche la dimensione del personaggio. Il nuovo volto degli Yankees, forse il futuro delle MLB.
Judge, esterno destro californiano scelto 32esimo dagli Yankees nel Draft del 2013, già in questa stagione da rookie ha superato qualsiasi realistica aspettativa su di lui. La franchigia del Bronx, dopo anni passati a coprire di milioni di dollari giocatori d’esperienza sul mercato dei Free Agents, ha invertito la tendenza e il GM Cashman, per cercare di riportare gli Yankees al vertice negli ultimi 2 anni, ha posto invece la sua attenzione sui giovani come il catcher Gary Sanchez del '92 o l’ultima scoperta, l’esterno Clint Frazier del '94. L’esplosione di Judge potrebbe però cambiare la storia futura dei Bronx Bombers. Il “Giudice” prima dell’All Star Break ha già raggiunto quota 30 fuori campo superando, a luglio, il record precedente di un’intera stagione per un rookie che apparteneva a Joe Di Maggio e resisteva dal 1936. Il premio è stato anche l’incontro, con tanto di foto, che ha fatto il giro del mondo con un’altra icona del Bronx, Jennifer Lopez, che ha voluto conoscerlo. Ormai la sua immagine è su qualsiasi giornale sportivo e no del paese e in tantissimi programmi televisivi nazionali, ma per chi non lo avesse mai visto nessuno direbbe fisicamente che si tratta di un giocatore di baseball. Magro, slanciato, con un fisico sportivo e soprattutto alto 2,01 metri per quasi 130 kg. L’opposto dello stereotipo del tipico giocatore delle MLB. Ragazzo molto tranquillo, gentile, cosciente del suo ruolo, Aaron non rifiuta mai un autografo e sta lasciando il segno anche con la sua professionalità.
È comunque la sua mazza che fa la differenza e solo l’annuncio della sua partecipazione all’Home Run Derby ha reso questo torneo attesissimo in tutto il Paese, addirittura più dell’All Star Game stesso dove per altro Judge sarà comunque titolare. La stessa MLB l’ha definita l’edizione migliore di sempre. I partecipanti della sfida dei fuoricampo sono 8, ma è la sua possibile sfida diretta con l’eroe locale Giancarlo Stanton, campione in carica per il successo di San Diego lo scorso anno, che rende l’appuntamento speciale. Il sorteggio del tabellone (stile tennis) li metterebbe di fronte solo in finale ed è quello che tutti si augurano. L’Home Run Derby esiste dal 1985 e negli anni nomi straordinari hanno impreziosito l’albo d’oro: Mark McGwire, Carl Ripken, Barry Bonds, Ken Griffey jr. (unico ad averlo vinto 3 volte), Sammy Sosa e recentemente Yeonis Cespedes dei Mets, campione 2 volte consecutivamente. Stanton resta favorito anche perché dei suoi 234 home run in carriera 94 hanno avuto proprio il Marlins Park come scenario, ma la sfida resta affascinante. Il Marlins Park è già tutto esaurito e i bagarini stanno facendo una fortuna. Spettacolo assicurato.