Un record di 8-1, un quarterback che al suo secondo anno che sta dominando e un nuovo stile offensivo in contrasto con il passato: gli Eagles sono la miglior squadra di questo inizio stagione in NFL. Eppure a Philadelphia non è stato sempre così...
I Philadelphia Eagles sono al momento la squadra migliore dell’NFL. Hanno il miglior record, il maggior numero di vittorie e giocano il miglior football offensivo della Lega. Tutte cose che all’inizio della stagione nessuno aveva neanche lontanamente previsto, forse, in questi termini, nemmeno all’interno stesso della franchigia. Un Head Coach quasi rookie a questo livello, un quarterback al secondo anno e una difesa che ha perso in primavera qualche pezzo importante come il tackle Bennie Logan e i 2 corner Nolan Carroll e Leodis McKelvion, mettevano i bianco verdi, nella media dei pronostici dei cosiddetti “esperti”, mai sopra il terzo posto della stessa Division dopo Dallas e i Giants. I fatti dicono anche in prospettiva ovviamente altro.
Buddy Ryan, head coach di Philadelphia dal 1986 al 1990
Era dai tempi di Buddy Ryan, forse ancor più del flash dei Superbowl raggiunti e persi nell’80 e nel 2004, che la città di Philadelphia non si divertiva così tanto per lo spettacolo del football e che non sognava così attorno al pallone ovale. “Buddy” Ryan vinse il Superbowl nell’85 coi Chicago Bears come defensive coordinator di Mike Ditka e subito dopo arrivò a Philadelphia. Una città “blue collar”, di lavoratori proletari che dopo aver perso il Superbowl XV contro gli Oakland Raiders, riuscì ad identificarsi come non mai solo con la squadra di Ryan perché, pur avendo in attacco i vari Randall Cunningham (QB) Keith Byars (FB) Fred Barnett (WR) e Keith Jackson (TE), in realtà era una squadra tutta difesa. Per il credo del suo allenatore e ad immagine e somiglianza della città e della tifoseria.
Erano tosti e pure cattivi. Reggie White, Clyde Simmons, Bryon Evans, Jerome Brown, Seth Joyner, Eric Allen e Andrè Waters sono passati alla leggenda come la “Gang Green” e per una città che ancora oggi si vanta di aver fischiato dagli spalti pure Babbo Natale quella era una squadra che faceva sognare. Arrivarono però per 3 volte alla post season, ma senza mai riuscire a vincere poi una partita.
"Green Gang", la linea difensiva degli Eagle 1991 la migliore per passing yards, rushing yards e total yards totali concesse (Reggie White, Clyde Simmons, Bryon Evans, Jerome Brown, Seth Joyner, Eric Allen e Andrè Waters)
Dopo di loro ci sono state le ere ambiziose di Donovan McNabb e Terrell Owens allenati da Andy Reid (Superbowl 39 perso), quella delle corse di Michael Vick e più recentemente quella del football high tempo di coach Chip Kelly. Nessuna di queste squadre ha vinto, ma soprattutto nessuna ha acceso davvero la fantasia. Fino a quest’estate. Un training camp incoraggiante e una preseason discreta dove è scattata la scintilla tra la squadra e la città anche se, contrariamente alla storia, grazie all’attacco. L’autore della trasformazione del progetto Doug Pederson, ex quarterback con una carriera da backup alle spalle. In 11 anni nella NFL 100 partite esatte, ma solo 17 da titolare con 4 maglie diverse indossate (Philadelphia, Green Bay, Miami e Cleveland) e persino uno stop a Dusseldorf nella Lega Europea. Ha avuto il tempo di studiare però il gioco dalla panchina e dopo qualche tappa da assistente, la prima proprio nella città dell’amore fraterno, la grande occasione è arrivata con i suoi Eagles che il 18 gennaio del 2016 gli hanno offerto il posto di capo allenatore. Due le scelte decisive. Puntare sull’attacco e farlo con il giovane Carson Wentz in cabina di regia. Per gli fargli spazio a sorpresa hanno scambiato il titolare Sam Bradford per una prima e una quarta scelta e poi lavorato sulle qualità del ragazzo seconda scelta assoluta del Draft del 2016 da North Dakota State.
Carson Wentz, selezionato come seconda scelta da Philadelphia nel draft 2016, dopo Jared Goff (Los Angeles Rams)
Un quarterback con buona mobilità, ma anche dotato di un gran braccio e coraggio nelle scelte. Decidere di investire su di lui e sull’attacco ha voluto dire anche offrirgli le armi adeguate con un buon equilibrio tra running back e ricevitori. E’ arrivato Alshon Jeffery da Chicago, wide receiver con centimetri e velocità, da Miami la settimana scorsa Jay Ajayi running back di potenza per alternarsi con LeGarrette Blount e in aggiunta Pederson ha disegnato le soluzioni giuste per usare la potenza del TE Zach Ertz, per ritrovare il miglior Torrey Smith, quello che vinse un anello a Baltimore, e finalmente valorizzare l’altro ricevitore Nelson Agholor, prima scelta del 2015 da USC, finora bollato come bidone. Questo mix esplosivo in attacco e finalmente l’aver trovato il miglior Fletcher Cox, mai all’altezza di un contratto di 6 anni da $102,6 milioni di dollari, ha prodotto numeri incredibili. Otto vittorie nelle prime 9 della stagione, 23 TD pass lanciati da Wentz (32 in totale) con 2.262 yards, quasi il 50 % di terzi down convertiti (59 su 126) e difensivamente 25 sacks sui quarterbacks avversari con solo 598 yards concesse su corsa. Tra l’altro i 23 Td pass di Wentz sono record assoluto nella storia degli Eagles dopo 9 partite superando quello precedente di 20 nel 1960 della leggenda Norm Van Brocklin.
La strada verso Minneapolis è lunga ovviamente, devono ancora affrontare ancora 2 volte Dallas all’interno della NFC East, ma erano davvero anni che le aquile non volavano così in alto. Da quando esiste il Superbowl dal 1967 sono 91 squadre hanno iniziato la stagione nelle prime 9 partite con almeno 8 vittorie, 88 di queste (96,7%) sono andate ai playoffs, 40 al Superbowl (44%) e 22 lo hanno vinto (24,2%). Forse Babbo Natale quest’anno potrebbe persino non venir preso a pallate di neve nei pressi della Liberty Bell.