Biglietti esauriti in 4 minuti. Spettacolo e divertimento a Helsinki per le Global Series NHL, le gare del campionato professionistico americano di hockey su ghiaccio che ogni anno si giocano fuori dagli Stati Uniti
Un bel capitolo del calendario sportivo del 2018. Anzi, un successo! Da qualsiasi parte si voglia analizzare la doppia sfida di regular season NHL in Finlandia non si possono che sottolineare dati positivi. Arena esaurita, dirette tv in tutto il mondo, organizzazione impeccabile e entusiasmo in città. Sono state 2 partite vere di regular season tra Florida Panthers e Winnipeg Jets, ma i risultati, una vittoria per parte, forse alla fine sono il dato meno rilevante. Poter dire che ci sia stato anche molto romanticismo e meno business del solito in questi casi è poi ancora più bello. Intendiamoci, l’NHL non è venuta ad Helsinki per regalare rose rosse e cioccolatini recitando poesie, però lo ha fatto con stile e la tradizione locale ha fatto il resto con l’organizzazione, un’arena bellissima, la passione degli appassionati che in tanti casi da queste parti sono anche praticanti di entrambi i sessi.
Magia dell’Hockey
Quasi una settimana di hockey ad alto livello professionistico, tra allenamenti, partite e conferenze stampa, in uno dei luoghi dove questo sport è nato. Di natura da queste parti non sorridono tantissimo, il tempo dalla fine dell’estate condiziona l’umore e la luce naturale diventa una rarità concentrata in poche ore, invece questa settimana Helsinki era tutta accesa. Di luce naturale e di quella riflessa dell’entusiasmo di ospitate una manifestazione così. Gente allegra, maglie colorate di tante franchigie NHL (non solo di quelle impegnate sul ghiaccio) e quella espressione poco conosciuta e praticata chiamata sorriso. Magia dell’Hockey e di un evento speciale promosso adeguatamente.
Global Series
Erroneamente potrebbero essere scambiate per la risposta della NHL alle partite NBA in giro per il mondo da qualche anno. Non è così perché se la prima squadra NBA a giocare oltre confine un match di esibizione sono stati i Washington Bullets nel 78 a Tel Aviv contro il Maccabi, due delle “Original Six” della NHL, i Montreal Canadiens e i Detroit Red Wings, sono state protagoniste di un match a Parigi al termine della loro stagione regolare già nel 1938. Da quel giorno di primavera parigina, la NHL ha esportato match, anche di regular season, in 15 paesi diversi (Svizzera, Austria, Germania, Belgio, Inghilterra, Giappone, Svezia, Francia, Russia, Cina, Repubblica Ceca, Slovacchia, Lettonia, Irlanda del Nord e Finlandia) con 29 franchigie comprese due ormai scomparse, i Minnesota North Stars e i Kansas City Scouts. Viaggi che nel nuovo millennio si sono intensificati con obbiettivi diversi. In questo caso non c’era però un prodotto da vendere o la volontà di allargare il mercato.
Grazie Finlandia
E’ stata quasi una forma di ringraziamento della Lega di portare a domicilio partite ad un Paese che da decenni contribuisce alla grandezza della Lega stessa. La tradizione finlandese ha poco da invidiare a quella canadese, russa o americana. Ad oggi sono 214 i giocatori finlandesi che hanno giocato almeno una partita in NHL (42 sono attualmente in uno dei roster delle 31 squadre professionistiche) e tra di loro dei campioni straordinari che hanno reso questo sport ancora più leggendario. Jari Kurri che per 5 volte ha sollevato sopra la testa la Stanley Cup segnando 601 gol (un anno anche a Milano con la maglia dei Devils durante una disputa contrattuale con gli Edmonton Oilers), Teemu Selanne 10 volte All Star che di gol ne ha segnati 684 con 1457 punti anche se la Coppa l’ha vinta solo con Anaheim nel 2007, poi Esa Tikkanen, Saku Koivu per arrivare alla serie di straordinari portieri come Antii Niemi, Tukka Rask, Miikka Kriprussov, Kari Lehtonen, Antero Nittymaki e Pekka Rinne.
Oggi il testimone di queste autentiche leggende è stato raccolto da 2 giocatori offensivi dal meraviglioso talento: Aleksander Barkov e Patrik Laine. Giocatori franchigia dei Florida Panthers e dei Winnipeg Jets “casualmente” le squadre che si sono affrontate all’Hartwall Arena, una struttura che non ha nulla da invidiare a quelle americane. Altro dato di cui da “europei” essere orgogliosi che tutta la macchina organizzativa ha funzionato a perfezione lasciando ammirata tutta la NHL presente dal Commissioner Gary Bettman in giù. Pubblico che si è divertito, ha svaligiato le bancarelle di souvenir ufficiali (non economici) ed è stato presente in massa ed entusiasta anche per le sessioni di allenamenti con porte aperte.
Divertiti loro, ma certamente contenti anche (gestione del fuso orario a parte) anche gli stessi giocatori dei due team che pur essendo alloggiati nello stesso hotel hanno fatto vite separate. Però di squadra hanno vissuto assieme rafforzando il gruppo. Tutti a cena assieme (locali indicati dai finlandesi dello spogliatoio), fatto i turisti assieme e i Panthers anche tutti in sauna assieme con tuffo immediato nel mare.
Barkov e Laine cenano assieme a Helsinki
Una trasferta con la base del business, ma risvolti più ampi. Come ha sottolineato il coach dei Jets Paul Maurice “Abbiamo una responsabilità nei confronti della Lega e dover ringraziare una nazione che dà tanto al nostro movimento regalando entusiasmo e giocatori. E’ un’esperienza che ho già fatto nel 2010 ed è stata positiva e costruttiva. L’NHL è routine. Posso dirvi adesso che martedì tra 6 mesi alle 18 sto vedendo quel video di quella squadra. Qui è tutto diverso. Gli orari, gli allenamenti, il cibo e questo sconvolgimento ci unisce in positivo e ci fa crescere. Grande esperienza. Adesso torniamo alla realtà e dobbiamo essere capaci di sfruttarla” Il Commissioner ha raccontato che per esaurire i biglietti delle 2 partite sono stati sufficienti 4 minuti quindi, anche col business garantito, torneranno in Europa (Stoccolma e Praga probabilmente) anche l’anno prossimo. Sono solo 4 le franchigie che non hanno ancora rappresentato la NHL all’estero Dallas Stars, Philadelphia Flyers, i Las Vegas Golden Knights e i New York Islanders. Ci sarà una di loro