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AEW: Omega-Moxley, la sfida oltre ogni limite

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Salvatore Torrisi

Il campione AEW concede la rivincita all’eterno rivale, ma impone una stipulazione estrema, mai vista in un grande evento americano: il 7 marzo, a Revolution, Omega e Moxley si affronteranno un un Exploding Barbed Wire Death Match. Per tutti gli sviluppi in vista del pay-per-view, l’appuntamento con AEW Dynamite è per venerdì alle 18.45 su Sky Sport Uno

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La rivalità tra Kenny Omega e Jon Moxley è il filo conduttore che attraversa i quasi 2 anni di storia della All Elite Wrestling. E lungo questo lasso temporale, ha già offerto numerosi momenti epici, memorabili, di estrema violenza (come l’Unsanctioned Match di Full Gear 2019) e altamente controversi (basti pensare al finale dell’incontro di Winter Is Coming, che ha sancito il passaggio del titolo AEW da Moxley a Omega). E tutto questo rischia di essere sublimato e amplificato all’ennesima potenza dalla sfida che i due acerrimi rivali sosterranno ad AEW Revolution. Una rivincita per il titolo AEW che ha il netto sapore di una resa dei conti definitiva, anche per la stipulazione estremamente rara, brutale e pericolosa scelta dal campione in carica: un Exploding Barbed Wire Death Match.

Una stipulazione estrema che fa già discutere

La scelta di “The Cleaner” ha sorpreso tutti. Messo di fronte all’obbligo contrattuale di concedere una rivincita per il titolo AEW a Jon Moxley, ha optato per uno dei match più violenti, folli e rischiosi mai concepiti. Tanto che se ne contano pochissimi esempi in tutta la storia del wrestling, quasi tutti disputati in Giappone, nessuno svolto nelle principali federazioni americane: nemmeno la vecchia ECW, la casa del wrestling hardcore per eccellenza, si era mai spinta tanto oltre. Ma in cosa consiste un Exploding Barbed Wire Death Match? Tradizionalmente (se di tradizione si può parlare per un match tanto raro), i contendenti si affrontano su un ring nel quale le corde vengono sostituite da filo spinato, su cui vengono appostate delle cariche esplosive che deflagrano non appena si impatta contro di esse. Ovviamente si tratta di un match privo di squalifiche, nel quale i contendenti possono utilizzare ogni oggetto contundente a propria disposizione per colpire l’avversario. La vittoria si ottiene via schienamento o sottomissione. Se I dettagli della versione AEW di questa stipulazione devono ancora essere specificati, una cosa è chiara: si tratterà di un match scioccante e di estrema brutalità, che con ogni probabilità segnerà la parola fine per la rivalità più infuocata nella breve ma intensa storia della All Elite Wrestling. Il favorito? Difficile indicarlo in un contesto tanto imprevedibile. Ma se il territorio hardcore appare più congeniale a Moxley, Omega vive un momento di quasi assoluta intoccabilità: non perde in singolo da oltre un anno e con il supporto dei Good Brothers e del mentore Don Callis sembra pressoché inarrestabile. Moxley, al contrario, è un lupo solitario e al momento non può concentrarsi unicamente sulla riconquista del titolo AEW, dato che a giorni dovrà difendere il titolo degli Stati Uniti IWGP in un attesissimo match contro KENTA. Nel frattempo, lo vedremo in azione anche a Dynamite, dove si riscalderà affrontando “Hollywood Hunk” Ryan Nemeth.

Sting incassa una power bomb e medita vendetta

Nel corso dell’ultimo episodio di Dynamite, il Team Taz ha giocato d’anticipo, chiamando Sting sul quadrato e inducendolo a rinunciare alla sua inseparabile mazza da baseball. Lo Stinger è caduto nella provocazione e, quando si è giunti allo scontro fisico, è stato rapidamente messo in minoranza, venendo poi schiantato al suolo da una tremenda power bomb del poderoso Brian Cage. Si è trattato del primo colpo di tale intensità incassato da Sting dopo il suo ritiro, avvenuto oltre 5 anni fa a causa di una stenosi spinale. L’immagine dell’Icona inerme sul ring ha fatto il giro del mondo, causando scalpore e preoccupazione. Ma Sting sta bene e non intende arrendersi: accettando lo Street Fight già sancito per Revolution, nel quale affronterà Brian Cage e Ricky Starks in coppia con Darby Allin, aveva messo in conto di dover subire colpi non certo leggeri. E ha già manifestato l’intenzione di ripagare il Team Taz con la stessa moneta fin dal prossimo Dynamite, quando Cage e Starks saranno impegnati contro i Varsity Blonds.

Intrecci e sviluppi tra Dynamite e Revolution

Intanto procede il torneo femminile, regalando incontri di alto livello. Come quello che nell’ultimo Dynamite, ha visto la rientrante Riho prevalere su una tenace Serena Deeb. La parte americana del tabellone è ora allineata alle semifinali, nelle quali Riho affronterà Thunder Rosa e Nyla Rose se la vedrà contro Britt Baker; quest’ultimo incontro avrà luogo nel prossimo Dynamite. E mentre Hangman Page affronterà Isiah Kassidy, in attesa di sfidare Matt Hardy a Revolution con in palio i guadagni del primo trimestre del 2021 di entrambi, il match forse più interessante in programma per Dynamite vedrà opposti Rey Fenix e Lance Archer. I due, che erano stati compagni di team insieme a Jon Moxley nel main event dell’ultimo episodio, vivono un ottimo momento di forma e si giocheranno un posto nel Face Of The Revolution Ladder Match, che ad AEW Revolution metterà in palio un’opportunità per il titolo TNT. L’appuntamento con AEW Dynamite (con il primo passaggio venerdì alle 18.45 su Sky Sport Uno) si preannuncia anche stavolta imperdibile.