Wrestling in lutto: morto a 63 anni Scott Hall, il “cattivo” che piaceva
WRESTLINGSi è spento all’età di 63 anni Scott Hall, noto anche come Razor Ramon. Tra i grandi protagonisti degli anni ’90, rivoluzionò il business rompendone gli schemi e affermandosi come una delle star più popolari e influenti dell’epoca
Scott Hall non ce l’ha fatta: le complicanze insorte dopo un intervento chirurgico all’anca si sono rivelate fatali per l’ex Razor Ramon. Era stato ricoverato in un ospedale della Georgia a inizio marzo, dopo che una caduta gli aveva procurato una frattura a quell’anca che già tanti problemi fisici gli aveva causato in passato. Ma la formazione di un coagulo di sangue ha generato gravi complicazioni per l’ex star di WWE e WCW, vittima di addirittura tre infarti in poche ore. La situazione era compromessa al punto che la famiglia di Hall ha deliberato che venissero staccate le macchine che lo tenevano in vita artificialmente, e la morte clinica è stata dichiarata qualche ora dopo. E’ la fine tragica di una vita piena di eccessi e trasgressioni, da cui Hall stava cercando faticosamente di ripulirsi negli ultimi anni. L’ex Razor Ramon si era allontanato definitivamente dal mondo del wrestling, che lo aveva onorato con ben due introduzioni nella Hall Of Fame WWE (nel 2014, come Razor Ramon e nel 2020, come membro fondatore del New World Order) e oggi si è unito nel cordoglio per la scomparsa di una delle sue star più popolari e influenti.
Da Razor Ramon all’NWO: un dominatore degli anni ‘90
Dopo aver mosso i primi passi nei territori NWA del centrosud degli Stati Uniti, Scott Hall cominciò davvero a farsi notare con il passaggio in AWA (American Wrestling Association), dove nella seconda metà degli anni ’80 formò un tag team di grande successo con un’altra futura leggenda del wrestling, quel Curt Hennig, che diverrà in seguito celebre con il soprannome di Mr. Perfect. Hall sembrava destinato a diventare la star principale della federazione della famiglia Gagne, che però attraversava una crisi sempre più profonda, fagocitata dallo strapotere dell’allora World Wrestling Federation. E, dopo una poco fortunata esperienza in WCW, fu proprio lì che Hall si accasò, dando la prima grande svolta alla sua carriera. Ribattezzato Razor Ramon, Hall interpretò il personaggio di un esule cubano dai capelli sempre impomatati e con un immancabile stecchino in mezzo ai denti, che poi tirava addosso ai suoi avversari in segno di disprezzo. Un personaggio in teoria negativo, “machista”, prepotente e dai modi furfanteschi, non a caso soprannominato “The Bad Guy”. Ma Hall gli donava la sua prestanza fisica e un tale carisma naturale, che ben presto divenne tra i più popolari della federazione, passando rapidamente dalla parte dei beniamini del pubblico. Quattro volte vincitore del titolo Intercontinentale, Razor Ramon viene riconosciuto come uno dei più grandi e significativi campioni Intercontinentali di sempre. Anche grazie a un match entrato nella leggenda: l’innovativo e spettacolare Ladder Match di WrestleMania X, il primo incontro con quella stipulazione nella storia della WWE, nel quale sconfisse Shawn Michaels dirimendo in proprio favore la controversia su chi fosse il legittimo campione Intercontinentale. Quell’incontro ha ispirato centinaia di imitazioni ed è tutt’ora annoverato tra i match più belli nella storia di WrestleMania.
Poi, nel 1996, l’altra grande svolta: il ritorno in World Championship Wrestling, a seguito di un’offerta plurimilionaria del ricchissimo proprietario Ted Turner. Non prima però di aver sconvolto il mondo del wrestling nel suo ultimo show nell’allora WWF, che si svolse al Madison Square Garden nel maggio ’96, in un episodio divenuto celebre con il nome di “Curtain Call” o “MSG Incident”. Al termine dell’evento infatti, Hall, che all’epoca faceva parte della schiera dei “buoni”, tornò sul ring per abbracciare Shawn Michaels, altro beniamino del pubblico. All’abbraccio però si unirono anche i due “cattivi”, Kevin Nash (in procinto di passare in WCW insieme a Hall) e Hunter Hearst Helmsley (divenuto in seguito popolare semplicemente come Triple H). I quattro erano amici nella vita reale, e avevano formato una potente “lobby” nel backstage della WWF, nota con il nome di “The Kliq”, con la quale si dice influenzassero pesantemente le decisioni della dirigenza. Il fatto che però avessero riconosciuto questi rapporti sul ring, contraddicendo gli schieramenti presentati “on screen”, costituiva una drastica violazione della cosiddetta “kayfabe”, ovvero quella sospensione di incredulità che permette agli spettatori di percepire le storie e le rivalità raccontate nel mondo del wrestling come reali. Una trasgressione decisamente rara ai tempi, che suscitò enorme scalpore e preparò il terreno per una rinnovata lettura del business, più moderna e al passo con i tempi, sul filo del rasoio tra realtà e finzione, che prese inesorabilmente il sopravvento negli anni successivi.
Hall fu tra i principali alfieri di questa rivoluzione. Apparso per la prima volta a Nitro, lo show ammiraglia della World Championship Wrestling, in abiti civili verso fine maggio ’96, Hall si presentò come un “outsider” che, proveniente dalla federazione rivale, voleva prendere il controllo della WCW con la forza. A questa impresa si unì presto Kevin Nash e, a Bash At The Beach 1996, in uno dei voltafaccia più clamorosi nella storia del wrestling, persino il leggendario Hulk Hogan, che passava dalla parte dei “cattivi” per la prima volta dopo oltre 15 anni. I 3 formarono il New World Order, fazione di ribelli che dominò la WCW per anni, trascinando Nitro a trionfare nella guerra degli ascolti con il programma della federazione rivale WWE Raw per 82 settimane consecutive, rivoluzionando il mondo del wrestling e generando una schiera di imitazioni che, oltre 25 anni dopo, ancora non si sono esaurite. Per Hall in WCW arrivarono molti altri allori, soprattutto nella categoria tag team, insieme al partner e amico di sempre Kevin Nash. Mentre la sua ascesa da singolo fu in qualche modo frenata dagli infortuni e dagli eccessi con droghe e alcool.
Dopo una breve esperienza in Giappone, nel 2002 tornò in WWE, che nel frattempo aveva inglobato la federazione rivale WCW, riformando il nucleo originale dell’NWO insieme a Hogan e Nash. Fu un’esperienza breve e più ricca di controversie che di soddisfazioni per l’ex Razor Ramon. Sconfitto da Stone Cold Steve Austin a WrestleMania X8, Hall venne licenziato neanche due mesi dopo, a seguito di una serie di comportamenti censurabili, figli dell’abuso di sostanze, tenuti nel corso di un tour inglese della WWE. La carriera ad alti livelli di Hall in sostanza si chiuse lì. Negli anni successivi fu protagonista di alcune esperienze in TNA e in varie promotion indipendenti, spesso troncate sul nascere dal riaffiorare dei soliti demoni. Fino al ritiro definitivo dalle scene, datato 2010. Da quel momento Hall intraprese una lunga battaglia per la disintossicazione, con sporadiche apparizioni pubbliche e due importanti onorificenze riconosciutegli dalla WWE: l’introduzione nella Hall Of Fame come Razor Ramon nel 2014, e un secondo ingresso nel 2020, come membro fondatore del New World Order.
Una distinzione più che meritata per una delle superstar più amate e innovative degli anni ’90, tra i principali protagonisti di una rivoluzione che portò il wrestling a vette di popolarità mai più raggiunte. Il cordoglio del mondo del wrestling alla sua scomparsa è stato pressoché unanime, dagli amici di una vita Kevin Nash e Triple H, alle tante star del presente che hanno riconosciuto Hall come una delle loro principali fonti di ispirazione. Senza ombra di dubbio Scott Hall sarà ricordato come uno dei wrestler più importanti e influenti di sempre a non aver mai conquistato un titolo del mondo.