Colorado conquista la Stanley Cup: battuta Tampa Bay 4-2 nella serie

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Danilo Freri

©Getty

Battendo 2-1 Tampa Bay in Gara 6, gli Avalanche firmano il terzo successo della loro storia, tornando ad alzare la coppa dopo 21 anni. Makar MVP dei playoff, MacKinnon decisivo in gara 6 con 1 gol e 1 assist. Tampa Bay, vincitrice delle due ultime edizioni, sconfitta 4-2 nella serie 

Costruiti per vincere. Con la capacità di individuare il talento e la pazienza di fare il percorso necessario per arrivare ad alzare la Stanley Cup. Senza ripensamenti o cambi di rotta, nonostante le ultime eliminazioni al secondo turno dei playoff. I Colorado Avalanche sono trionfalmente arrivati alla fine del percorso a Tampa Bay, in casa dei campioni 2020 e 2021. La vittoria in gara 6 è stata decisiva per riconquistare la coppa per la terza volta dopo i successi del 1996 e del 2001. Nel 2017 gli Avalanche arrivarono ultimi con 48 punti. Era il primo anno dell’allenatore Jared Bednar, era già la squadra di MacKinnon, Landeskog, Rantanen, Compher e Erik Johnson. Per vedere la coppa in prospettiva ci voleva molta immaginazione. Ma la costruzione di questo trionfo è partita proprio da lì. Nathan MacKinnon si è rivelato subito uno dei migliori giocatori di hockey al mondo, un trascinatore. Per essere veramente un campione, non bastano i record di gol e assist, la stima e il rispetto di tutto il mondo dell’hockey. Ad un certo punto, contano di più le vittorie, conta la capacità di guidare la squadra, di migliorare i compagni. MacKinnon lo ha fatto anche in gara 6. Colorado ha vinto in rimonta, trafitta subito dal gol di Stamkos, un campione che a proposito di guidare la squadra e trascinare i compagni è un esempio a cui ispirarsi. Nel secondo periodo MacKinnon ha trasformato l’ispirazione in qualcosa di concreto: gol del pareggio e assist per il vantaggio di Lehkonen. Il terzo periodo è stata una lotta tra due squadre stremate dalla fatica di questi playoff usuranti e meravigliosi. Colorado ha resistito, Tampa Bay ha esaurito ogni energia.

Makar MVP dei playoff

Gli Avalanche hanno vinto 9 partite su 10 in trasferta nei playoff, hanno segnato più gol di tutti, hanno quasi sempre imposto il loro gioco offensivo in velocità e quando non ci sono riusciti hanno trovato un modo per prevalere anche in partite corpo a corpo. Il record nei playoff è di 16 partite vinte e solo 4 sconfitte. Hanno saputo reagire alla cocente delusione di non aver chiuso la serie in gara 5 a Denver, davanti ai propri tifosi, dimostrando di avere le qualità caratteriali, l’etica del lavoro duro e del sacrificio necessarie per ottenere risultati. Colorado gioca bene e incanta nelle transizioni che trasformano il recupero del disco in un’azione travolgente che arriva in pochi secondi a costruire un’occasione. Ma le partite di hockey si vincono anche negli angoli, in balaustra, con le cariche e bloccando i tiri, arrivando per primi sui dischi sporchi per proteggere il proprio portiere. Gli Avalanche lo hanno saputo fare nella serie contro St.Louis e soprattutto in questa finale. Il trofeo di MVP dei playoff è stato assegnato a Cale Makar, un terzino che chiude i playoff come miglior marcatore della sua squadra. A soli 23 anni merita già il ruolo di super star. E’ il trionfo anche di Joe Sakic, l’uomo più rappresentativo della storia degli Avalanche. Capitano e uomo-guida della squadra che vinse nel 1996 e nel 2001, Sakic è stato come general manager il costruttore del gruppo che è tornato a scrivere i propri nomi sulla Stanley Cup. Colorado ha giocato tre finali nella sua storia e le ha sempre vinte. La prossima sfida è mantenere questo nucleo di giocatori per rimanere al vertice nei prossimi anni e dare continuità ad un progetto che non può porsi limiti.