Quinzi, che la festa cominci. Malagò: "Orgogliosi di lui"

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Senza concedere nemmeno un set, Gianluigi Quinzi ha portato a casa il titolo di Wimbledon juniores (Foto Getty)

L'azzurro rientra in Italia dopo la vittoria di Wimbledon juniores: "Ho vissuto un sogno ad occhi aperti". Primo appuntamento al Coni, dove riceve i complimenti del Presidente: "Promuove l'immagine vincente dello sport italiano"

Ora sarà costretto a crederci davvero, Gianluigi Quinzi. Con i complimenti e gli abbracci che gli riserveranno da oggi amici, familiari e colleghi, si renderà definitivamente conto dell'impresa messa a segno sull'erba dell'England Club, con la vittoria di Wimbledon juniores.

Prima ancora degli amici di Porto San Giorgio a dargli appuntamento è stato il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Accompagnato dal papà Luca, dalla mamma Carlotta e dal fratello Gianluca, il 17 enne marchigiano ha riportato in Italia un trofeo che mancava da 26 anni, quando ad esultare era stato Diego Nargiso. "Il suo successo schiude prospettive importanti e promuove l'immagine vincente del movimento azzurro nel mondo", ha sottolineato Malagò davanti a un Quinzi particolarmente emozionato, che ha definito "Un sogno vissuto ad occhi aperti" il titolo intascato in Inghilterra.

Ancora difficile capire quanto ho fatto - "Ho visto solo qualche immagine della finale contro Chung", dichiara Quinzi a Sky Sport24, "Quasi non mi sono resto conto di avere vinto. Devo ringraziare tutti: la famiglia, il coach, gli amici, che hanno già organizzato una festa a Porto San Giorgio". Difficile per tutti credergli, quando rivela il suo sport preferito: "Lo sci, che continuerò a seguire. E' lo sport che mi piace di più". Emozione prima di scendere in campo? "Tanta, non riuscivo a dormire. Sono rimasto al pc fino a mezzanotte per parlare con i miei amici, finchè mi ha visto l'allenatore e mi ha ordinato di andare a letto...". Il ragazzo è preparato a quanto lo aspetta: "Le pressioni aumenteranno, ne sono consapevole. So che insieme all'umiltà gestirle è fondamentale per avere successo. Magari per vincere sia il vero Wimbledon sia gli Us Open".