Tennis, Australian Open 2018: Cilic primo finalista, battuto Edmund

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Il croato stronca la favola del britannico Edmund, condizionato anche da un problema fisico, battendolo in tre set 6-2, 7-6, 6-2. Ora Cilic, alla sua terza finale Slam della carriera, attende il vincente di Federer-Chung

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Marin Cilic è il primo finalista degli Australian Open 2018. Il croato, sesta testa di serie del tabellone, si è liberato di Kyle Edmund (numero 49 ATP) con i parziali di 6-2, 7-6(4), 6-2 in due ore e 18' di gioco. Cilic, vincitore degli US Open nel 2014 e finalista a Wimbledon nel 2017, dove perse contro Roger Federer, attende ora di conoscere lo sfidante che uscirà dalla seconda semifinale in programma venerdì tra il Maestro svizzero e il soprendente coreano Chung. Per il croato di Medjugorje, 29 anni, si tratta della prima finale a Melbourne, la terza in uno Slam, che gli vale anche la terza posizione nel ranking ATP a partire da lunedì prossimo. Finisce così la favola di Kyle Edmund, che dopo aver battuto il nostro Andreas Seppi e Grigor Dimitrov, si ferma tra i migliori quattro in uno Slam, suo miglior risultato in carriera. Il 'nuovo Andy Murray', come è stato più volte ribattezzato, era diventato il primo britannico oltre allo scozzese a raggiungere una semifinale degli Australian Open da 41 anni a questa parte. Si consolerà con una classifica ATP che lo vedrà entrare senza problemi tra i migliori 30 del mondo. La partita non è praticamente stata mai in discussione, con Cilic che ha confermato l'ottima impressione destata nei quarti nel match vinto con Rafa Nadal, chiudendo il match con 11 aces e 45 punti su 50 conquistati con la prima di servizio. Al croato sono bastati due break consecutivi nel sesto e nell'ottavo game per conquistare il primo set 6-2 in 35'. Dopo una lunga interruzione per un medical time-out chiamato da Edmund prima del secondo parziale, il britannico rientra in campo molto nervoso e si dilunga in una protesta con l'arbitro per una chiamata sul 2-2. Un brivido che gli dà la scossa necessaria per trascinare Cilic al tie-break, vinto però agevolmente dal croato (specialista del settore) con il punteggio di 7-4. Nel terzo set, Cilic strappa il servizio a Edmund nel suo secondo turno di battuta e nel settimo game, tanto basta per chiudere i conti 6-2 e approdare alla sua prima finale australiana, la terza in altrettante prove diverse dello Slam dopo Wimbledon e US Open. 

"Fondamentale aver vinto il tie-break nel secondo set"

Cilic diventa il primo croato nella storia a conquistare una finale a Melbourne. Un motivo in più per sorridere dopo il match vinto con Edmund in poco più di due ore di gioco: "La chiave del match è stato il secondo set, ho cominciato a servire meglio e a colpire bene nel tie-break - ha spiegato il croato ai microfoni di Jim Courier subito dopo l'incontro -. Mentalmente sono stato sempre presente, questo è molto importante. I problemi fisici di Edmund? Ho visto che nel terzo game dell’ultimo set ha lasciato andare qualche scambio e che le gambe non erano più le stesse, ma aver vinto il tie-break è stato cruciale". Il britannico si è rivelato un osso duro, anche se in questa semifinale non è riuscito a contrastare il gioco senza sbavature di un Cilic che appare in grande forma: "Edmund ha giocato un grande tennis, ha avuto una strada molto lunga in questo che gli ha lasciato qualche cicatrice sul suo corpo - ha detto il vincitore degli US Open 2014 -. Sentiremo parlare ancora molto di lui. Personalmente ho lasciato tanta energia contro Nadal, ma grazie al team sto bene fisicamente e adesso avere due giorni liberi mi aiuterà sicuramente". In finale attende il vincente tra il nuovo che avanza e il terribile 'vecchietto': "Chung è un ragazzo molto interessante, cresciuto davvero molto negli ultimi tempi, Federer gioca in maniera molto aggressiva e per batterlo dovrò fare altrettanto - ha concluso Cilic -. E’ l’unico modo per contrastarlo".