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Coppa Davis, passa la 'riforma Piqué': tutte le novità dal 2019

Tennis

Il board dell'ITF ha approvato la rivoluzione della Coppa Davis, che dopo 118 anni di storia diventerà un vero e proprio Mondiale di tennis: sede unica, gare concentrate in un'unica settimana e partite al meglio dei tre set

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La Coppa Davis si trasformerà, dal 2019, in un vero e proprio Mondiale di tennis. Nella terza e conclusiva giornata di lavori dell'Annual General Meeting ITF, in svolgimento ad Orlando, in Florida, le 144 federazioni nazionali presenti, rappresentate da 242 delegati, hanno infatti approvato una riforma destinata a trasformare in modo radicale la competizione a squadre maschile più antica e prestigiosa del mondo con 118 anni di storia. L'ITF ha un piano di partnership di 25 anni, per un valore totale di 3 miliardi di dollari, con Kosmos, gruppo di investimenti fondato e presieduto dal calciatore spagnolo Gerard Piqué, difensore del Barcellona e della nazionale iberica, e dal suo socio Hiroshi Mitikani. L’accordo prevede obiettivi da centrare a scadenze annuali in termini di audience tv, presenza di pubblico e top players. Se non dovessero essere raggiunti per due volte di fila, l'ITF ha la facoltà di rescindere il contratto. Proprio Piqué, sceso in campo nella serata di mercoledì con la maglia blaugrana con cui rigiocherà sabato, ha raggiunto la Florida con un volo privato per presentare di persona la proposta di riforma: nel suo breve discorso ha enfatizzato la passione che uno sportivo come lui ha nel disputare i Mondiali di calcio e che potrebbero provare anche i tennisti, mettendo poi l’accento sul richiamo mediatico dell'evento. 

Come cambia la Coppa Davis dal 2019?

Si deciderà tutto in una settimana, con sei gironi da tre squadre e qualificazione ai quarti delle prime classificate e delle due migliori seconde. Vista l'incidenza maggiore della classifica avulsa, del quoziente game e del quoziente set, con le squadre che all'ultima giornata già saprebbero quale risultato servirebbe per passare il turno, conterà molto la determinazione dei punteggi per ogni vittoria, sia all'interno del singolo tie che nell'economia del girone. Ogni incontro, infatti, si disputerà al meglio delle tre partite, due singolari e un doppio, tutte al meglio dei tre set (con tiebreak). Far sì che una sconfitta 3-0 dia zero punti e una per 2-1 ne assegni uno, un po' come avviene nel Mondiale di volley dove in caso di tiebreak si assegnano due punti ai vincitori e uno agli sconfitti, garantirebbe ad esempio incontri più competitivi. Il successo di questo evento, nella vecchia come nella nuova configurazione, passa soprattutto dalla presenza dei top player, che l'anno scorso sono apparsi decisamente favorevoli alla formula della Laver Cup, esibizione fra Europa e Resto del Mondo in cui riecheggia lo spirito della golfistica Ryder Cup. La presenza di un ricco montepremi potrebbe sicuramente essere da stimolo per i top player. I pareri favorevoli alla riforma di Nadal e Djokovic sono certamente un buon punto di partenza perché la rivoluzione diventi evoluzione. 

Dove si giocherà la Coppa Davis 2019?

La nuova formula ha bisogno di una sede adatta in grado di accogliere più sfide. Per il 2019 si giocherà allo stadio Pierre-Mauroy di Lille, che ospita le gare interne dei Dogues, i Mastini, come viene identificata la locale squadra di calcio. L'impianto, che ha già ospitato le finali di Davis del 2014 (vittoria della Svizzera di Federer e Wawrinka) e del 2017 (successo della Francia sul Belgio), è un gioiello architettonico dell’impiantistica sportiva e gli organizzatori hanno promesso la costruzione di tre nuovi campi. Lille di fatto ha superato la concorrenza anche della Caja Magica di Madrid, che già dispone di tre show court con tetto retrattile. Nel 2021 invece la nuova Davis potrebbe essere ospitata da Indian Wells, il cui proprietario Larry Ellison ( patron di Oracle che con un patrimonio personale di 58,5 miliardi di dollari stimato da Forbes è il quinto uomo più ricco del mondo) è entrato in società con Piqué nella Kosmos proprio pochi giorni fa