Premiato nella serata del Circolo Canottieri Aniene, il tennista azzurro e numero 8 del ranking Atp ha raccontato a Sky Sport il suo magico 2019 dando uno sguardo ai prossimi mesi: "Devo migliorare, ben vengano le sconfitte se insegnano qualcosa. Roma ha un posto speciale nel mio cuore". E sull'astro nascente Sinner: "Impressiona per come cresce, è già maturo per la sua età"
Un 2019 da incorniciare per Matteo Berrettini, talento del tennis italiano e mondiale. Premiato nella serata del Circolo Canottieri Aniene, il 23enne romano ha ripercorso il suo magico anno che l’ha portato al numero 8 del ranking Atp. Nella chiacchierata ai microfoni di Sky Sport, insieme ad Angelo Mangiante, Berrettini ha stilato il podio dei suoi momenti più belli: "Partirei proprio dalle Finals di Londra, un’emozione fortissima e un traguardo impensabile. Poi metterei la vittoria con Zverev a Roma, il mio torneo, e infine la partita con Monfils a New York". Uno sguardo al passato e ovviamente uno al 2020 per il tennista italiano: "Devo continuare a investire come ho sempre fatto. I risultati del 2019 erano insperati, ma devo migliorare ancora e raggiungere un livello superiore. Ben vengano le sconfitte se insegnano qualcosa". Non mancano traguardi particolarmente graditi a Matteo, il torneo di Roma su tutti: "È la mia città, ma considerato il mio ranking ora gli Slam sono un obiettivo. Roma ha un posto speciale nel mio cuore". Si parla di miglioramenti ma bocca cucita sugli step in programma: "Sicuramente voglio essere più solido, più aggressivo e più efficace sul rovescio. Si tratta di un mix di aspetti che intendo migliorare".
"Sinner è davvero impressionante"
Non manca un commento su Jannik Sinner, 18enne e astro nascente del tennis azzurro: "È impressionante la velocità con cui sta crescendo dentro e fuori dal campo. Impara in fretta, è maturo ed è un esempio per attitudine e atteggiamento. Deve crescere senza pressione e va lasciato tranquillo". Tante curiosità per Matteo Berrettini, appello al quale si aggiunge anche Riccardo Trevisani dalle domande in serie e dalle pronte risposte: "Difetto? Seguo più la NBA che il calcio, appartengo al "Team LeBron" (fenomeno in forza ai Los Angeles Lakers, ndr). L’età diventa invece uno stimolo nel rapporto con Sinner e Fognini, l’abbiamo testimoniato negli ultimi due anni a suon di risultati. I tre big del circuito? Batterli sarebbe fantastico". E chissà che non possa riuscirci nel 2020.