Nadal: "Sinner, talento e umiltà. Con Federer sana rivalità"

Tennis

Il campione spagnolo "benedice" il giovane Sinner: "Grande umiltà, è una cosa positiva. Ma c'è anche Berrettini: l'Italia ha lavorato bene". Sulla rivalità con Federer: "Si è evoluta: oggi sono più tranquillo, quando ero giovane c'era più intensità". "Il ritiro? Non ci penso, voglio continuare a vincere"

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L’ascesa di Sinner, la rivalità con Federer, l’amore per il tennis e un ritiro che sembra ancora lontano. È un Rafa Nadal che tocca tanti temi, ripercorrendo la sua enorme carriera, quello intervenuto nel corso del Festival dello Sport organizzato dalla Gazzetta dello Sport. “Per me il tennis è una parte importante della mia vita. Ho iniziato a giocare quando avevo 3 anni, per questo ho vissuto per questo sport”, esordisce lo spagnolo, puntualizzando che “ci si diverte, ma va praticato con un certo sentimento”. E il segreto forse è tutto lì.

Gli elogi per Sinner

Ingredienti che pare aver scoperto anche Sinner, elogiato pubblicamente da Nadal, costretto a faticare per avere la meglio sul giovane talento italiano al Roland Garros: “Sinner è una persona umile, questa è una cosa positiva. Ha margine per migliorare, ha un talento enorme e grande umiltà. C’è anche Berrettini, l’Italia ha lavorato bene”.

La rivalità con Federer

Poi, ovviamente, un pensiero anche al grande rivale di sempre: “Federer? È stata una rivalità sana con un buon rapporto personale. Ci siamo sempre rispettati. La rivalità è come la vita, si evolve. Infatti, come la sento oggi è diverso da come la sentivo 12 anni fa. Oggi sono più tranquillo, quando ero più giovane c’era più intensità. Il numero di Slam non mi ossessiona, non credo che sarei più felice superando Roger anche se vincere l’ennesimo Slam sarebbe per me fantastico”.

"Il ritiro? Non mi spaventa"

Nadal dice poi di non avere rimpianti: “Ogni volta che ho perso sono tornato a casa sereno, se ho perso l’ho meritato, ma mi sono impegnato al massimo. Tutte le vittorie sono state speciali nel momento in cui sono arrivate. Forse Wimbledon 2008 lo è stata particolarmente”. Momenti brutti? “Ho buttato alle spalle tutte le brutte sconfitte, e non penso al ritiro. Quando arriverà quel momento ne sarò cosciente, non sono spaventato. Sono ancora felice di giocare a tennis. Guardo al futuro e voglio continuare a vincere”.

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