Us Open, la finale sarà Alcaraz-Ruud: battuti Tiafoe e Khachanov in semifinale

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Sarà tra Alcaraz e Ruud la finale degli Us Open 2022. Lo spagnolo è uscito vincitore da una nuova maratona (dopo quelle con Cilic e Sinner) contro l'americano Tiafoe in 5 set dopo oltre 4 ore di gioco. Nella prima semifinale il norvegese ha invece superato in 4 set la sorpresa Khachanov.  Sarà una finale dal valore doppio per entrambi: in palio il primo Slam in carriera e la prima posizione nel ranking Atp

Infinito Carlos Alcaraz. Lo spagnolo, numero 4 del ranking mondiale, batte l'americano Frances Tiafoe, numero 26, e vola in finale agli Us Open raggiungendo il norvegese Ruud. Alcaraz, 19 anni, ha vinto in cinque set con il risultato di 6-7(6-8), 6-3, 6-1, 6-7 (5-7),6-3, in 4 ore e 19 minuti. Lo spagnolo, vincitore della terza maratona consecutiva dopo le sfide vinte contro Cilic agli ottavi e Sinner ai quarti, è il più giovane finalista del torneo dal 1990 (Sampras) e il più giovane considerando tutti gli Slam dal 2005 (Nadal al Roland Garros). Nell'incontro con Tiafoe, Alcaraz ha dimostrato concretezza e nessun cedimento nei momenti chiave del match, soprattutto nel set decisivo, con l'americano abbandonato dal servizio e dal dritto. La finale di domenica tra Alcaraz e Ruud avrà un valore doppio per entrambi in caso di vittoria: non solo la possibilità di firmare il primo Slam della carriera, ma pure la conquista della vetta del ranking Atp. 

In finale contro Ruud

Il tennista norvegese, n. 5 del seeding, ha battuto in semifinale il russo Karen Khachanov, "giustiziere" nei quarti di Nick Kyrgios: 7-6(5), 6-2, 5-7, 6-2 il punteggio finale dopo 3 ore di gioco. Ruud è stato meno spettacolare e concreto rispetto al match di martedì contro Berrettini, ma è bastato guadagnare l'accesso alla seconda finale Slam in carriera dopo il Roland Garros dello scorso giugno. Un segnale ulteriore dello sviluppo del norvegese, etichettato come un "terraiolo" fino a pochi mesi fa, ma cresciuto anche su cemento. Nei 60 minuti del primo set c'è tutta la tensione di una semifinale Slam per due giocatori poco abituati a questi palcoscenici. Soprattutto Khachanov che si è ritrovato avanti 4-3 e servizio, subendo il controbreak di Ruud. Il norvegese cresce colpo dopo colpo e chiude al tie break con uno lungo set point da 55 colpi. Il secondo set (6-2 per Casper) è a senso unico: Ruud è in totale fiducia (chiude il parziale con il 100% di punti vinti al servizio), Khachanov è evanescente. L'inerzia cambia nel terzo parziale, sulla falsa riga del primo: si procede on-serve fino all'undicesimo game, quando Ruud perde il servizio alla seconda palla break concessa nel terzo. Una svolta in favore del russo? Tutt'altro, perché il quarto set si mette subito sui binari giusti per il norvegese che guadagna il break di vantaggio (poi diventati due) con un fulminante dritto in corsa. L'epilogo dopo 3 ore di gioco.