Sinner: "Sogno di diventare il numero 1, ci sto lavorando"

A VANITY FAIR

L'azzurro si racconta in una lunga intervista a Vanity Fair: "Sto facendo anche la mia storia personale, ma non mi voglio fermare. Lavoro tantissimo per raggiungere i miei obiettivi e i miei sogni perché non voglio avere rimpianti. Ci sono anche io tra quelli da battere insieme a Djokovic, Alcaraz, Zverev e Medvedev"

SINNER N. 3 AL MONDO: IL RANKING AGGIORNATO

Dopo il primo Slam e il best ranking da n. 3 ATP (mai nessun italiano si è spinto così in alto), c'è un altro sogno da realizzare per Jannik Sinner: diventare numero uno al mondo. "Sicuramente è un sogno e stiamo lavorando per andarci il più vicino possibile" ha ammesso l'altoatesino, oggi distante appena 1.585 pt da Djokovic, in una lunga intervista a Vanity Fair. Sinner ha la consapevolezza di aver già scritto la storia del tennis italiano, ma non vuole fermarsi: "È una roba forte, bella, ma io sto facendo anche la mia storia personale, e la sto facendo per me stesso. Se mi guardo indietro so di avere fatto un bel percorso, ma non mi voglio fermare. Sono uno abbastanza concentrato. Il che non vuol dire che non mi stia godendo il momento".

"Devo ancora lavorare, arriveranno momenti più difficili"

Finora il 2024 di Sinner è stato perfetto con 12 vittorie, 0 sconfitte e due titoli in bacheca (Australian Open e Rotterdam), ma l'azzurro è consapevole che arriveranno i momenti di difficoltà: "Devo ancora lavorare, prepararmi a tutto, perché ormai gli avversari mi conoscono bene, anche le mie debolezze - racconta - Sono uno di quelli da battere, diciamo. Gli altri chi sono? Zverev e Medvedev stanno giocando molto bene. Alcaraz ha già vinto due Slam e ha due anni meno di me. E poi c'è Djokovic. Nole è Nole. Ora sto giocando bene, ma arriveranno momenti un pochettino più difficili: è importante lavorare adesso per affrontarli preparati".

"Berrettini? Non è giusto dimenticare i suoi successi"

Sinner ha parlato anche del gruppo azzurro soffermandosi su Berrettini che ha fatto da apripista alla nuova generazione: "Lui ha avuto molti infortuni, speriamo che ritorni. Non è giusto dimenticare i suoi successi. Noi italiani siamo un bel gruppo, ci rispettiamo tutti anche se siamo tutti diversi. Io lavoro tantissimo per raggiungere i miei obiettivi e i miei sogni, perché non voglio avere rimpianti".

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"I miei amici mi regalano serenità"

Spazio, inoltre, al Jannik più intimo. Oltre alla famiglia ("sta vivendo la mia popolarità in modo tranquillo"), Sinner ha parlato dei suoi amici: "I miei migliori amici sono ancora quelli dei tempi della scuola, si contano sulle dita d’una mano. Sono pochi, ma veri, perché mi conoscono da quando ero ragazzino e non gli importa di cosa ho vinto o di quanto sono famoso. Mi parlano di cose normali, mi regalano la serenità. Lo apprezzo, più di tutto il resto - conclude - È molto facile tenerli stretti a me".