Roland Garros, il programma di oggi: Paolini e Bolelli/Vavassori a caccia del titolo

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Michela Curcio

Sabato azzurro a Parigi con due finali storiche: prima quella femminile tra Iga Swiatek e Jasmine Paolini, poi quella del doppio maschile con Bolelli/Vavassori. Il Roland Garros è in diretta su Eurosport (canali 210 e 211 del telecomando Sky e in streaming su NOW)

ERRANI E PAOLINI, LA FINALE DI DOPPIO LIVE

Il sabato del villaggio. Un villaggio a tinte azzurre, che più azzurre non si può. Un villaggio prepotentemente ubicato sul campo Philippe Chatrier, per provare a trionfare al Roland Garros sia nel singolare femminile, con Jasmine Paolini opposta a Iga Swiatek, che nel doppio maschile, con la coppia Bolelli/Vavassori che affronterà il duo Arevalo/Pavic, per prendersi la rivincita dopo la sconfitta incassata in semifinale a Roma.

Paolini e la "montagna" Swiatek

Sulla carta, la montagna che Jasmine proverà a scalare è terribilmente impervia, un monte Everest del tennis contemporaneo. Nel 2019 Iga Swiatek raccolse un unico game contro Simona Halep negli ottavi di finale e uscì dal campo disperata per aver perso quella che, secondo lei, era una grande occasione di regalarsi un futuro nel tennis, futuro che era sempre più incerto, se messo a confronto con la sicurezza di frequentare l’università. Qualcuno forse avrebbe dovuto dirle che, cinque anni dopo, avrebbe perso soltanto un’altra partita al Roland Garros, lo strano e teso quarto di finale contro Maria Sakkari nel 2021.

 

Sul Philippe Chatrier la polacca sembra l’unica davvero in grado di poter raccogliere l’eredità di Rafael Nadal: cinque partecipazioni, tre titoli, 20 vittorie di fila spalmate in tre anni. Va detto che, in questa edizione, Swiatek è andata a un punto dalla sconfitta contro Naomi Osaka, in un secondo turno che, a ripensarci, aveva il profumo di finale anticipata. Chissà, però, che non si debbano prendere in considerazione anche le anomale condizioni di gioco durante quella partita: clima molto rigido, tetto chiuso e campo più simile a una gabbia che a una gioiosa e soleggiata distesa di sabbia. Se si gioca con il sole, con una temperatura medio-alta e con l’aria secca intorno a lei, Iga ha dimostrato di essere una macchina infernale di vincenti, di anticipi e di set divorati. Probabile, poi, che a influire sia anche il diverso livello di stanchezza: tolta la partita contro Osaka, Swiatek ha perso 17 game in cinque match.

 

Paolini, invece, non è soltanto in finale in singolare, ma domenica giocherà per il titolo anche in doppio, insieme a una eterna Sara Errani. Il che vuol dire essere scesa in campo in undici partite in 13 giorni. Inutile anche cercare sollievo negli scontri diretti: a livello di circuito maggiore Swiatek conduce 1-0, con la vittoria per 6-3, 6-0 al primo turno agli US Open 2022, Slam poi vinto dalla polacca in finale contro Jabeur.

 

Le due si sono affrontate anche una seconda volta a livello ITF e sulla terra rossa nel 2018 quando Swiatek aveva da poco compiuto 17 anni. Risultato? 6-2, 6-1 in meno di un’ora. 
Cosa potrà quindi inventarsi Jasmine per essere competitiva? Crederci, innanzitutto. Sapere che, tra le due, comunque vada chi ha meno da perdere è lei, che in caso di sconfitta comunque sarà numero 7 al mondo da lunedì e che avrà modo di resettare tutto giocando per un secondo titolo neanche 24 ore dopo. Sconfiggere Swiatek nel proprio giardino, inoltre, non sarebbe soltanto la definitiva consacrazione di Paolini come top player, ma anche uno splendido messaggio di vita e di sport, un inno a crescere giorno dopo giorno di cuore e tecnica, senza guardare ai centimetri necessari per mettere a segno tanti ace o all’età che se va avanti vuol dire maturità e non necessariamente che sia troppo tardi. 

Bolelli e Vavassori, una finale con vista Torino

Non è stato e non sarà troppo tardi neanche per Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Anche per loro la sfida contro Arevalo e Pavic presenta un livello di difficoltà non indifferente. La strana coppia salvadoregna-croata in stagione ha già sconfitto “Bole e Vava” in una partita dall’alto tasso di emotività: la semifinale di Roma, in un torneo nel quale bisognava soprattutto salvare l’onore azzurro, ferito dal forfait di Sinner e dalle premature eliminazioni altrui. Simone e Andrea, poi, hanno anche un conto in sospeso da chiudere a livello Slam: cinque mesi fa in Australia, i due si fermarono a un passo dal traguardo, sconfitti da Bopanna ed Ebden, gli stessi Bopanna ed Ebden sui quali la vendetta è stata servita proprio nei quarti di finale al Roland Garros.

 

Anche per Bolelli e Vavassori, comunque andrà sarà un successo. Per Simone vuol dire, a 38 anni, dimostrare, nel caso non fosse già stato ribadito a sufficienza, che l’età è soltanto un numero e che è possibile vivere la migliore stagione in carriera in un periodo in cui, piuttosto, tutti immaginano tu sia al tramonto. Per Andrea vuol dire festeggiare l’ingresso in top 10, toccando una vetta che anche soltanto fino a un anno fa, era un sogno più che una splendida realtà. Per entrambi, infine, vincere il titolo al Roland Garros vuol dire salire in testa alla race verso Torino per giocare le ATP Finals in casa. Soprattutto, però, aver testato così a lungo il Philippe Chatrier vuol dire aver preso abitudine sul campo che, tra poco più di un mese, ospiterà le Olimpiadi. E quindi sognare ancora e ancora.

Roland Garros, le finali di oggi degli italiani

DONNE

  • [1] Swiatek (Pol) vs [12] PAOLINI (Ita) - ore 15 sul Philippe Chatrier

DOPPIO MASCHILE

  • [9] Arevalo/Pavic vs [11] BOLELLI/VAVASSORI2° match dalle 15 sul Philippe Chatrier

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