Alcaraz-Zverev al Roland Garros, dove vedere in tv e streaming

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Michela Curcio

Parigi si prepara a incoronare il nuovo re della terra. Zverev insegue il primo major in carriera per chiudere il cerchio due anni dopo il brutto infortunio sullo Chatrier. Alcaraz, invece, per il tris di Slam su tutte le superfici. Il match è in diretta alle 14.30 su Eurosport (canali 210 e 211 del telecomando Sky e in streaming su NOW)

ALCARAZ-ZVEREV LIVE

Una guerra di mondi, sul Philippe Chatrier, universi che ruotano intorno al pianeta Sinner, incrociandoli, sfiorandolo, a volte collidendo con lui, ma soprattutto dando la sensazione che, se servono rivali per Jannik, la risposta è qui, nella finale tra Carlos Alcaraz e Alexander Zverev al Roland Garros. Chiamarli con il nome di battesimo è sempre complicato perché per tutti sono Charlie – o Carlitos – e Sascha. Diminutivi affettuosi che ci spiegano come questi due siano nel tennis da sempre, tanto da non ricordarci più un periodo in cui non sono stati trattati come i figli-prodigio e gli eredi di Federer, Nadal e Djokovic – con i quali, però, non esiste poi granché somiglianza. 

Zverev, dall'infortunio alla caviglia alla nuova chance

Da sempre Zverev e Alcaraz sono le due facce di quali effetti ha la pressione esercitata dal circuito ATP su chi inizia a vincere dai 17/18 anni. Chi ha visto Sascha sconfiggere l’idolo di sempre Roger sull’erba di Halle nel 2016, per poi schiacciare un tale Novak Djokovic in finale nel Masters 1000 di Roma nel 2017 aveva previsto per lui una carriera da doppia cifra di Slam. Non è andata esattamente così. Per tanti, troppi motivi. Il primo, tecnico: lo Zverev ventenne aveva criticità a rete e con il dritto che non sono mai state veramente sistemate negli anni. Inutile nascondersi dietro l’infortunio alla caviglia di due anni fa: la verità è che il tedesco ha sempre avuto paura di snaturarsi e di abbandonare le proprie certezze tattiche, anzi, prendendo definitiva consapevolezza di doversi evolvere proprio dopo i 7 mesi di stop forzato. Il secondo, la sfortuna: per quanto tutto sembra essere ormai nel passato, mai nessuno potrà più negare che, senza rompersi sette legamenti alla caviglia sinistra, il

 

Sascha di giugno 2022 avrebbe avuto quantomeno una chance d’oro per portare a casa il titolo con due anni di anticipo. Il terzo, forse il più importante, la mentalità: in carriera Zverev ha sempre avuto l’indecifrabile e al tempo stesso straordinaria capacità di lottare fino all’ultimo punto e al tempo stesso di perdere partite già praticamente ai titoli di coda. E se qualcuno cerca una soluzione a questo rebus, la risposta è una e una soltanto: la paura. Non di perdere, ma di vincere. Che poi è il genere di paura peggiore, quella che ti porta a vedere i sogni come incubi e a rimanere paralizzato a guardare il traguardo mentre gli altri ti sfilano davanti e concretizzano più di te. 

Da Parigi a Parigi: la crescita di Alcaraz

Chi, invece, ha visto Alcaraz camminare sulle acque e sconfiggere in fila Nadal, Djokovic e proprio Zverev uno dopo l’altro per vincere il Masters 1000 di Madrid, a 19 anni appena compiuti, sapeva di avere davanti una persona diversa, più che altro per il sorriso, brillante, caldo, sereno, di chi ama essere il protagonista e di chi vive la competizione come una battaglia dentro, ma non fuori dal campo. Tutte le volte che Carlitos ha visto le nubi avvicinarsi – nubi dovute più che altro agli infortuni che, a volte, gli hanno rovinato soprattutto il finale di stagione – la risposta è arrivata sul campo e con i risultati: con il titolo a Indian Wells nel 2023 dopo aver saltato gli Australian Open e con la vittoria a Wimbledon dopo essere stato messo ko dai crampi nervosi e isterici in semifinale al Roland Garros. Alcaraz ha tecnica, fantasia e un dritto elegante ed esplosivo: volendogli trovare un punto debole, non resta che appellarsi alla mancanza di “tattica” per la quale, a volte, quasi sembra ingenuo nella lettura di partite nelle quali è importante soffrire. Guai, però, a pensare che si possa essere concreti e perfetti a 21 anni. E soprattutto, per rassicurarsi su quanto ancora Carlitos crescerà, basta ripensare a quanto indietro fosse con il servizio e il rovescio anche soltanto due anni fa. Nel 2022. Nell’anno in cui affrontò Zverev nei quarti di finale al Roland Garros.

Cosa dicono i precedenti

Nel rivivere i loro precedenti, che dicono 5-4 per Zverev, bisogna partire proprio da lì. Dai primi due set dominati da Sascha contro un Alcaraz decisamente confuso, da un terzo parziale di orgoglio da parte di Carlitos e da un emozionante quarto set in un tiebreak tra i più belli in carriera per entrambi chiuso 9-7 dal tedesco con una risposta vincente di rovescio tirata praticamente da Montmatre sul match point. Dopo quella vittoria, in conferenza stampa Zverev si presentò quasi malinconico, intuendo che, da lì in poi, avrebbe avuto sempre più concorrenti per il primo Slam che tanto gli mancava. Due giorni dopo, l’infortunio contro Nadal.

 

Se aggrapparsi a un precedente ormai quasi “datato” è più esercizio mentale che strategia affidabile, rivivere la partita perfetta tatticamente giocata nei quarti di finale agli Australian Open 2024 potrebbe essere l’unica via per Zverev. Il tedesco fu impeccabile fino al 6-1, 6-3, 5-2. Poi, però, avvenne proprio quello che Sascha vorrà evitare: il braccio che si irrigidisce, il servizio che non entra più e a momenti il rischio di ritrovarsi trascinato al quinto set, contro un Alcaraz al quale, al contrario, il coraggio non manca e non mancherà mai. In quella occasione, Zverev reagì non di tennis, ma semplicemente di cuore, vincendo il punto per il 4-4 nel secondo set al termine di uno scambio alla Sascha, arroccato e disperato in difesa, con il chop, con lo slice, a lottare con se stesso e con Carlitos, fino al passante di dritto tirato senza più pensare, semplicemente pregando. Quel punto portò Nick Kyrgios – nel frattempo in cabina di commento – a dire di volere un quinto set. La partita finì 10 minuti dopo. In generale, Zverev guida 2-1 negli scontri diretti negli Slam – con Alcaraz che ha vinto soltanto di fronte a un Sascha stravolto fisicamente e un po’ svuotato dopo aver avuto la matematica certezza di essere tornato in top ten nei quarti di finale agli US Open 2023. Nel 2024 i due sono in perfetta parità, con il tedesco che ha vinto in Australia e lo spagnolo che si è vendicato nettamente a Indian Wells, liquidandolo con un 6-3, 6-1 in poco più di un’ora. Il bilancio si sposta a favore di Alcaraz se si cambia la superficie: Carlitos guida 2-1 sulla terra rossa e, soprattutto, 1-0 nell’unica finale giocata tra i due, nel Masters 1000 di Madrid nel 2022 - altro 6-3, 6-1 in 70 minuti.

 

Il ranking ATP e il numero di ore trascorse in campo portano a pensare che Alcaraz sia leggermente favorito. Lo spagnolo, però, non dovrà lasciarsi trascinare nella ragnatela di Zverev, abbandonandosi alla tentazione di tirare sempre più forte per sfondarne la difesa – sempre e comunque generosa, ancor di più in una finale Slam. Molto, poi sarà deciso dal fattore “testa”: Alcaraz ha dimostrato di saper gestire la pressione anche nelle partite in cui non parte bene, come dimostrato contro Sinner. Zverev, invece, potrebbe partire meglio, sapendo di non avere favori di pronostico, ma potrebbe irrigidirsi sempre di più game dopo game. In caso di titolo, Alcaraz sarebbe il più giovane di sempre a completare il “Surface Slam”, ossia aver vinto un Major su tutte le superfici. Se invece a trionfare dovesse essere Zverev, si avrebbe la sensazione di chiudere un cerchio di sofferenze e delusioni, iniziato con la rimonta subita in modo beffardo agli US Open 2020, da due set e un break di vantaggio, proseguito con l’infortunio al Roland Garros 2022 e ancora di più esacerbato dall’amara semifinale persa contro Daniil Medvedev – di nuovo da due set a zero di vantaggio – agli Australian Open 2024. Portarsi a casa la “Coppa dei Moschettieri” nell’anno in cui, poi, si torna sul Philippe Chatrier per le Olimpiadi, sarebbe l’unico finale che piacerebbe davvero a Zverev.

Alcaraz-Zverev, dove vedere la partita del Roland Garros

Il match tra Carlos Alcaraz e Alexander Zverev, finale maschile del Roland Garros 2024, è in programma alle ore 14.30 sul Philippe Chatrier di Parigi. Il torneo è in diretta su Eurosport (canali Sky 210 e 211 e in streaming su NOW).