Coppa Davis, Matteo Arnaldi: "La caviglia si è girata, ma non è grave". VIDEO

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Le parole dell'azzurro dopo il match vinto con Monteiro, valso per l'Italia il secondo punto (e il successo) sul Brasile: "Non la mia miglior partita ma la Davis mi esalta -ha detto Arnaldi- non gioco solo per me e partite così non fossero in Davis le avrei perse. Sono fiero perché Monteiro ha giocato molto meglio e non me l’aspettavo. La caviglia? Me la sono girata ma non credo sia niente di grave”

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La Davis mi esalta, partite così in un'altra competizione non le avrei vinte”. Così Matteo Arnaldi, raggiante dopo il successo su Thiago Monteiro, che ha dato il secondo punto all’Italia sul Brasile. Il punto che, dopo il primo conquistato da Berrettini contro Fonseca, dà il successo sui brasiliani agli azzurri di Volandri. Al termine di un match complicato, durato quasi quattro ore e chiuso al tie break del terzo set, non senza tante difficoltà. “Non volevo vincere in due set -scherza Arnaldi a fine match in un’intervista a Sky Sport- volevo offrire un po’ più di spettacolo (ride, ndr). No, scherzo… Monteiro ha giocato molto bene, è stato molto bravo, io non ho giocato la mia miglior partita però sono contento che sono stato lì perché a un certo punto lui stava giocando meglio di me, sicuramente non sono stato cinico a chiuderla lì ma sono contento di come sono stato lì tutta la partita, questo è lo spirito della Davis e sono contento di come è finita”. Sul finale, anche qualche problema fisico, con un dolore accusato alla caviglia: “Mi sono girato la caviglia nel tie break, non so, mi farò vedere dai fisioterapisti e dai dottori. Non credo sia niente di grave. Non ho visto bene come è successo, ho sentito girare ma non c’è da preoccuparsi”.

Arnaldi: “In Davis non gioco solo per me”

“Ho spinto un pochettino meno nei momenti importanti -ha proseguito Arnaldi- è quello che mi è mancato e ho cercato di farlo poi in tutto il match. Lui oggi ha giocato e servito molto bene, non me l’aspettavo sinceramente quindi sono contento di come al terzo set ho salvato un paio di game con lui che stava giocando molto meglio. Questa la cosa di cui sono fiero oggi. Cosa dà in più questa competizione? Tante partite se non fossero state in Davis non le avrei vinte, gioco per me ma non solo, per tutte le persone fuori e questo mi dà la spinta in più nei momenti di difficoltà. Mi piace giocare la Davis, mi esalto, l’ho dimostrato e spero di farlo in futuro”.